Luciano Buggio wrote:
> io te l'ho rifatta uguale a prima
No, non era uguale a prima.
"Concepisci *la non simultaneit� degli eventi*" e' diverso da
"Concepisci la relativita' della simultaneita'?". La prima formulazione
significa, presa letteralmente, "concepisci il fatto che non tutto
avvenga simultaneamente?", che e' una domanda cosi' assurda (per
chiunque non sia Parmenide) da non aver bisogno di risposta. La seconda
formulazione, la mia, coincide con la tua seconda: "concepisci che un
evento che per te accade ora per un altro possa ancora accadere o essere
gi� accaduto?". Ovviamente la tua seconda e la mia, essendo equivalenti,
hanno la stessa risposta.
> Quindi rifiuto questa tua risposta
Fatti tuoi. Queste polemicuzze da quattro soldi non m'interessano.
> Sempre di formalismi matematici si tratta.
Falso. Si basa su concetti *fisici* diversi.
> Restano le domande:...
... su cui, come ti ho detto, si discute da molto tempo in una comunita'
ristretta ma attiva di fisici.
> Vallo a dire a loro.
Quando ne ho l'occasione lo dico. Cerca negli archivi dei gruppi
scientifici e probabilmente troverai qualcosa di mio in proposito. Ma,
e' vero, non sto a perder troppo tempo a lavar la testa agli asini.
> E' vero o no che tu sei uno dei depositari della vera conoscenza
> certa, accessibile solo a quelli come te che hanno studiato la
> materia,
Gia', che scandalo: per conoscere una materia adesso bisogna averla
studiata! Che infrazione alla democrazia! Guarda, mi hai convinto:
adesso mi leggo qualche romanzo cinese su Selezione dal Reader's Digest
e poi mi fiondo su soc.culture.china a proporre la mia rivoluzionaria
tesi sulla letteratura cinese. Vedrai che successone! :-)
> mentre per esempio nel '700 anche le dame dei salotti avevano
> la loro brava edizione delle opere di Newton, magari profumata, che
> capivano perfettamente?
Falsissssimo, come al solito parli di cose di cui non sai quasi nulla
(ed il quasi ce lo metto solo per prudenza). I Principia di Newton erano
un testo assai difficile da capire anche per gli intellettuali, tanto
che Newton stesso nella prefazione al terzo (mi pare) libro narra di
essere stato incerto se omettere i calcoli e le argomentazioni
matematiche per renderlo piu' accessibile al pubblico, concludendo di
non averlo fatto perche' senza di esse l'opera non avrebbe avuto potere
sufficiente di persuasione. Quindi, come vedi, per gli stessi
intellettuali l'opera newtoniana era piuttosto difficile (quando Feynman
cerco' di ricostruire la deduzione newtoniana delle leggi di Keplero si
areno' lui stesso su certi passaggi matematici, che richiedevano
conoscenze esoteriche delle proprieta' delle coniche), figuriamoci per
le dame...
In realta', con l'epoca immediatamente post-newtoniana nasce proprio la
divulgazione scientifica, segno certo che il grosso pubblico - e bada,
"grosso pubblico" significa comunque le persone di un certo livello
sociale, forse nemmeno il 5% della popolazione - non era in grado di
capire Newton "crudo". Henry Pemberton scrisse una volgarizzazione della
fisica newtoniana (di cui possiedo una copia della prima edizione
italiana, mi pare 1730), Algarotti scrisse... Il Newtonianesimo per le
dame, opera, come dice il titolo, divulgativa.
> Che tristezza, che ingiustizia e che mancanza di uguaglianza tra gli
> uomini, perdinci!
Basta studiare. Lo possono fare tutti.
> Non sarebbe pi� bello (ripetoper l'ennesima volta la domanda) avere
> una scienza divulgabile, come ce l'avevqamo fino alla fine dell'800?
Tutta la scienza e' divulgabile, anche se ci sono grosse differenze tra
una branca e l'altra. Certo, sarebbe bello se la scienza fosse
comprensibile a tutti: come sarebbe bello se vivessimo tutti in eterno,
belli, giovani e con tanta f... :-)
> Allora,non ti senti un privilegiato?
No. Se ho capito la Fisica, almeno in parte, e' perche' mi sono fatto il
mazzo, facendo sacrifici anche personali. Non dico che tutti possano
farlo - non lo chiedo certo ad un senegalese che lava i vetri ai
semafori, o ad un contadino cinese - ma nel nostro Paese, chiunque si
trovi in normali condizioni socioeconomiche ne ha la possibilita'. E
questa *e'* eguaglianza, *e'* democrazia.
> I fisici se ne fottono
Diro' a Giancarlo Ghirardi che lui se ne fotte dei fondamenti. Penso che
ne sara' sorpreso :-)
> Io ho fatto questo?
> L'ho escluso in linea di principio?
Bene, mi fa piacere che tu non l'abbia fatto.
> nessuno vuole andare a vedere cosa c'� l�.
L'ennesima falsita'.
Received on Mon Jun 28 2010 - 19:17:06 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Thu Nov 21 2024 - 05:10:41 CET