Re: Demistificando il Principio di Heisenberg
Il 02/02/23 21:53, Alberto Rasà ha scritto:
> Il giorno martedì 31 gennaio 2023 alle 23:15:04 UTC+1 Giorgio Pastore ha scritto:
....
> ... Ok, ragioniamo sulle singole particelle, come detto sopra sono tutte nello stesso stato iniziale |u>. Perchè specifico quest'ultima cosa? Perché, quando si dice che la misura dell'osservabile A sul sistema pone quest'ultimo in un autostato |a> di A e quindi ne varia lo stato: |u> --> |a> (a meno che |u> fosse già autostato di A) stiamo ponendo l'accento sugli stati, non sul sistema quantistico.
La vedo diversamente. Specificare lo stato non vuol dire porre l'accento
su questo, quanto dare le informazioni necessarie per poter predire
qualcosa sulla misura. Questo è vero anche nel caso classico, con la
differenza importante che classicamente una volta determinato lo stato
(dinamico) si considera possibile che resti inalterato da misure
successive dello stesso o altri osservabili.
> - Si, e quindi?
> Domanda: posso conoscere lo stato di un sistema, ovvero di un atomo di Ag, facendo una misura su *quel singolo* atomo?
> Non mi pare possibile!
Certamente. La MQ dice qualcosa sulle misure su singoli atomi (o
elettroni fotoni o qltri costituenti elementari).
>
> Ora uso un altro esempio: elettroni che passano da due fenditure.
> Domanda: ma la posso realmente fare una misura quantistica di posizione e quantità di moto su un singolo elettrone?
> - Certo che si!
> E che ci faccio? Niente!
>
> Per determinare, ma forse anche proprio per poter dare un senso fisico, allo stato dell'elettrone, io non devo considerarne *uno solo* ma un intero insieme statistico di elettroni tutti preparati allo stesso modo.
>
> In conclusione, che significa realmente (ho questo dubbio) "fare una misura dell'osservabile A su un sistema che si trova nello stato |u>" ?
> Qual'è il sistema? La singola particella o l'insieme statistico di particelle tutte uguali preparate tutte allo stesso modo?
> (I "cloni" della particella).
Ho l'impressione che tu abbia preso troppo alla lettera
l'interpretazione statistico-probabilistica. Sei in ottima compagnia.
Agli albori della MQ si pensò che i risultati delle misure avessero
senso solo statisticamente. p.es. che la conservazione del'energi fosse
un effetto statistico ma non valesse nei singoli processi. Ma già quando
von Neumann scrisse il suo libro sui principi matematici della MQ (1930)
riportò la non sostenibilità sperimentale di questo punto di vista.
La MQ fa previsioni (probabilistiche) su singole misure relative a
singoli costituenti elementari. I fasci sono una necessità e un modo per
"far statistica" rapidamente. Ma la statistica è governata dal
comportamento probabilistico delle singole misure su atomi o altro tutti
nello stesso stato iniziale (indifferentemente se questo sia un
autostato o una miscela di stati).
Oggi, rispetto ai tempi di von Neumann sappiamo come eseguire misure su
singoli costituenti elementari. Se voglio essere sicuro di quale sia lo
stato del singolo oggetto quantistico faccio prima una misura che mi
permetta di selezionare solo oggetti in un determinato stato e su questi
procedo con ulteriori misure. Uno alla volta.
Giorgio
Received on Fri Feb 03 2023 - 06:53:50 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:01 CET