Francoise Balibar - Dall'etere ai quanti

From: af44..._at_gmail.com <af4409162_at_gmail.com>
Date: Fri, 3 Feb 2023 10:21:20 -0800 (PST)

Leggendo questo libro come da intestazione, ad un certo punto c'è scritto :


Per poter dare al suo sistema una formulazione matematica, Newton dovette inventare il concetto quoziente differenziale e presentare le leggi del moto sotto forma di equazioni differenziali totali - il che è forse il progresso intellettuale più considerevole che fu dato di realizzare a un uomo. Le equazioni alle derivate parziali non erano necessarie per questo, e Newton non vi ha fatto sistematicamente ricorso.


Apparirà chiaro: se Einstein introduce una distinzione tra due tipi di equazioni, "differenziali totali" e "alle derivate parziali", è allo scopo di arrivare alla seguente conclusione :



Prima di Maxwell, ci si rappresentava la realtà fisica nella misura in cui essa doveva rappresentare i processi naturali - come costituita di punti materiali, obbedienti a equazioni differenziali totali. Dopo Maxwell, la realtà fisica è rappresentata da campi continui, che non è possibile interpretare in maniera meccanicistica e che obbediscono a equazioni alle derivate parziali.


Domanda : sto studiando le equazioni differenziali dal punto di vista della Matematica, ma ora vorrei inquadrarle dal punto di vista della Fisica e col vostro aiuto capire bene i brani che ho trascritto all'inizio.
saluti
af44
Received on Fri Feb 03 2023 - 19:21:20 CET

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