evoluzione darwiniana ed entropia
La teoria di Darwin afferma che l'evoluzione � guidata da mutazioni
casuali e dalla selezione naturale.
Nonostante i progressi della genetica e della biologia molecolare
abbiano confermato questa visione,molti scienziati nutrono un certo
scetticismo al riguardo.
Non � facile da accettare l'idea che la straordinaria complessit�
di molti organismi sia il frutto di eventi casuali e che il risultato
di questa evoluzione si sia conservato per tanti milioni di anni.
Maggiore � la complessit� di una struttura pi� questa � fragile
nei confronti di eventuali variazioni che pu� subire.
Per esempio un errore minimo nella cucitura di un abito pu�
addirittura non essere notato,ma se c'� una piccola differenza
nella realizzazione di un circuito elettronico rispetto al progetto
originario l'intero sistema potrebbe diventare inservibile.
Quanto detto si pu� esprimere in termini di ENTROPIA.
La definizione probabilistica di entropia indica che la casualit�
spinge verso il disordine e la perdita di struttura.
Pare che gli esperimenti in biologia abbiano dimostrato proprio
questo,cio� che la maggior parte delle mutazioni genetiche siano
dannose.
Personalmente non riesco a capire quali siano le difficolt� sostanziali
nell'accettare una teoria,quella dell'evoluzione naturale,che oltre ad
essere riuscita a sopravvivere nel corso degli anni ha anche il pregio
di una grande semplicit� nell'enunciato.
Torniamo a parlare di entropia ed immaginiamo il solito recipiente
pieno di molecole in moto caotico.
Supponiamo,inoltre,che le molecole siano in numero di N.
Se si immagina il contenitore diviso idealmente in due parti identiche,
la singola particella ha il 50% di probabilit� di trovarsi da una parte
o dall'altra.
Quindi ci sono N+1 possibili configurazioni tutte equiprobabili.
Se inizialmente si hanno,per es.,solo 100(<<N) molecole da una
parte,la teoria ci dice che,quasi sicuramente,la configurazione successiva
sar� di 101 molecole e non 99,perch� � molto pi� probabile che
sia una delle N-100 molecole a passare dall'altra parte che non una
delle 100.
Dunque la casualit� tende a diminuire l'ordine se il presupposto �
l'equiprobabilit� degli eventi.
Riportando tutto questo in biologia possiamo affermare che il solo
effetto della casualit� nella genetica sarebbe la distruzione della
vita nel corso delle generazioni.
Ed � proprio questa considerazione che rende molti scettici.
Ma perch� considerare le varie configurazioni equiprobabili?
Partendo dalla configurazione con 100 molecole da una parte si
hanno N-100/N probabilit� di averne 101 nello stadio succcessivo
e appena 100/N di averne 99.
Se,per�,un principio misterioso favorisse,rendendolo molto pi� probabile,
il passaggio delle molecole meno numerose dall'altra parte,l'evoluzione
potrebbe essere verso un ordine crescente.
Questo principio potrebbe essere la "morte",molto pi� probabile
delle configurazioni con 101 molecole rispetto a quelle con 99.
E' proprio quello che avviene in natura agli organismi viventi.
In natura morte e vita sono eventi indissolubili,l'una non pu� esistere
senza l'altra.
Se non ci fosse la vita niente morirebbe,ma se non ci fosse la
morte creatrice,principio selettivo che si oppone all'equiprobabilit�
degli eventi,la vita si dissolverebbe.
Sinceramente non riesco proprio a capire questo antiriduzionismo a tutti
i costi.
Voi che ne pensate?
Conoscete qualche sito su cui approfondire l'argomento?
Received on Tue Dec 21 1999 - 00:00:00 CET
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