Re: Sulla differenza di potenziale elettrico
Il giorno sabato 4 febbraio 2023 alle 16:25:04 UTC+1 Massimiliano Catanese ha scritto:
> Intanto vorrei ringraziarti ....
Non c'è da ringraziarmi, primo perché nel provare a risponderti sto cercando di chiarirmi le idee, secondo perchè c'è il concreto rischio che ti faccia più confusione di prima :-).
> il succo del discorso l' ho capito (grosso modo) e sarebbe questo :
> siccome la corrente è alternata la ddp è variabile quindi il discorso del campo
> elettrico ecc ecc salta perchè quello va bene per campi statici : qui invece le
> cariche non fanno altro che muoversi da sinistra a destra e quindi perde senso
> il discorso del lavoro compiuto su una carica per la lunghezza L.
Di tutto questo mi sento di dirti di tenere a mente solo che con le correnti alternate cambiano molte cose, ad esempio un circuito in corrente alternata irradia nello spazio (quasi niente, pochissimo, poco o tanto dipende da come è fatto) onde elettromagnetiche mentre un circuito nel quale scorre corrente continua non lo fa.
> Rileggero' il tuo post altre mille volte .
No no, per carità! Leggi piuttosto un libro di liceo o i post del prof Fabri se ti risponde.
Hai due fili A e B inseriti nei due fori della presa di corrente (in ipotesi ovviamente, farlo sarebbe rischioso :-), se allontani i due fili tra A e B ci sono sempre 230 V (di tensione efficace)?
Secondo me sì, e la risposta che mi è venuta in mente è che a monte c'è un generatore (che ho idealizzato con la spira di resistenza nulla che concatena un flusso di campo magnetico variabile) il cui funzionamento si basa sulla legge di Faraday (dell'induzione elettromagnetica). Spostando i punti A e B dei capi a casa tua non cambia il flusso concatenato al circuito, perchè è tutto localizzato lontano da casa tua.
Sono sicuro che è una spiegazione più complicata del necessario, spero per te che qualcuno te ne dia una migliore.
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> facciamo finta che il cavo che porta corrente nelle case sia a
> *corrente continua*
> In tal caso il mio discorso iniziale avrebbe avuto senso ?
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In tal caso non mi sarebbe venuta in mente tutta quella brutta storia sul campo variabile, spira ecc. Ti avrei detto solo che, avendo un generatore di tensione continua a 230V, allontanando i fili A e B collegati ai suoi morsetti aumenta la distanza ma diminuisce il campo elettrico tra i due fili e quindi il lavoro sull'unità di carica (prodotto tra campo elettrico e spostamento) rimane lo stesso e così rimane costante la ddp. Oppure ti avrei detto che essendo il filo B un conduttore ideale putti i suoi punti sono allo stesso potenziale, poniamo zero, ed essendo anche il filo B un conduttore ideale anche i suoi punti sono tutti allo stesso potenziale , poniamo 230 V, e così tra un qualsiasi punto del filo A e un qualsiasi punto del filo B c'è sempre una ddp di 230 V indipendentemente da quanto allontani i fili.
> E poi : esattamente che differenza cè tra ddp e tensione ? Cosè la tensione ?
In elettrostatica sono la stessa cosa. Invece se il campo elettrico varia nel tempo allora può non essere conservativo, cioè il lavoro su una carica che si sposta lungo un percorso che unisce due punti A e B può essere diverso a seconda del percorso scelto, e quindi non si può più parlare di differenza di potenziale tra quei due punti. Il lavoro , sempre per unità di carica, compiuto dal campo elettrico lungo un particolare percorso si chiama allora tensione lungo quel particolare percorso.
Ciao
Carlo
Received on Sat Feb 04 2023 - 18:29:17 CET
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