R: Superconduttori

From: Maurizio Bonfanti <maurizio.bonfanti_at_tin.it>
Date: 1999/12/26

Andrea Fortini scrive:
>
> I s.c. di tipo due hanno una prima temperatura(campo)critica sotto la
>quale si comportano come i tipo uno,sopra questa temperatura(campo)
>permettono al
> campo esterno di penetrare in flussoidi,cio� piccoli vortici di flusso
> magnetico e corrente quantizzati che si distribuiscono
> uniformemente nel s.c.

Parli di campo permanente, ossia solo di campo magnetico, o di campo
elettromagnetico? Nel secondo caso, fino a quale frequenza?
>
> Sopra una seconda temp.critica(campo) tornano ad essere normali
> superconduttori.

intendevi normali conduttori immagino
>
> In ogni caso anche nei s.c. di tipo uno il campo magnetico non diventa
>nullo in modo brusco,ma in modo esponenziale(teoria di London)
>con una costante caratteristica L detta penetrazione di London
>(ordine di grandezza 100 A).
>Questo tipo di penetrazione � equivalente a quella che si verifica con
> l'effetto pelle(gli ordini di grandezza sono diversi).

Se non capisco male, il campo si annulla esponenzialmente andando
dall'esterno all'interno del s.c.
Tu parli di "ordini di grandezza", quindi la differenza � molto grande (A
sta per angstrom immagino).
>
> La penetrazione di London dipende da temperatura e campo
> magnetico,soprattutto vicini al campo e alla temperatura critica.Non
dipende
> dalla purezza del materiale e penso nemmeno dalla frequenza dell'onda
> elettromagnetica incidente.Almeno per frequenze non troppo elevate l'ho
> verificato sperimentalmente.

Quest'ultima nota rende particolarmente interessante la tua risposta. Puoi
indicarmi un ordine di grandezza della frequenza?
>
> Per un'onda ad alte frequenze purtroppo non so cosa dirti.
> Spero di esserti stato utile almeno in parte.

S�, e ti ringrazio molto per le tue informazioni, che vengono dal vivo del
laboratorio. Ti chiedo di precisarmi solo un'altra cosa. Il campo a cui ti
riferisci � un campo prodotto esternamente al conduttore in esame oppure si
tratta del campo generato dal segnale in transito nel conduttore?
Mi spiego: la mia domanda � nata mesi fa da una discussione sull'effetto
pelle. Il mio modello era di questo tipo: supponiamo che un certo conduttore
sia percorso da corrente e che un tratto di esso si trovi in condizioni
fisiche particolari, per esempio in superconduzione, e che il tratto sia di
lunghezza trascurabile rispetto alla lunghezza complessiva del conduttore,
cos� che sul carico non si possa avvertire la sua influenza. In che modo in
quel tratto l'onda piana in transito (ammesso che sia piana) si modifica?
Anzi, si modifica? All'estremo opposto delle temperature, quando il
materiale passa allo stato di plasma (arco elettrico) la distribuzione della
corrente nella sezione assume una configurazione del tutto diversa da quella
che ha nel resto del conduttore a temperatura ambiente. Ecco. La mia domanda
era: nel caso di tratto superconduttore come si modifica la distribuzione di
corrente nella sezione, e in che modo tale distribuzione dipende dalla
frequenza del segnale in transito? Quando parlavi di espulsione del campo
con la relativa costante L, ti riferivi quindi a un caso come questo, oppure
a un campo generato esternamente? Infine, in un caso e/o nell'altro, come si
misura o come si deduce la variazione del campo all'interno del s.c., cosa
gi� non facile a temperatura ambiente? (se non ti sto chiedendo di violare
segreti professionali, naturalmente.)
>
> Ciao
> Andrea.
>
Ciao
Maurizio
Received on Sun Dec 26 1999 - 00:00:00 CET

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