On 8 Dec 1999 08:34:38 +0100, Enrico Maria Giordano wrote:
> > Facciamo la prova, ascoltiamo il suono diretto e a breve distanza di una
> > nota emessa con continuit� da un violino,ora allontaniamoci anche solo di
> > poco,evidentemente le armoniche sul nostro timpano avranno anticipi sulla
> > fondamentale,ma non mi pare che la sensazione uditiva cambi.
>
> Mi sembra un'ottima dimostrazione della non influenza della fase delle
> singole armoniche di un suono sul timbro percepito. Complimenti.
Ma no scusate: perch� le armoniche e la fondamentale si dovrebbero
sfasare tra di loro? Mica l'aria � un mezzo dispersivo, in cui la
velocit� di fase dipenda dalla frequenza!
Al contrario: se cos� non fosse, i suoni a grande distanza sarebbero
alquanto distorti (assomiglierebbero a fischi che salgono o scendono di
tono).
Invece due orecchie, poste a distanze anche di poco diverse una
dall'altra rispetto alla sorgente, possono ricevere le onde sonore
sfasate tra loro: ma tutte le armoniche sono sfasate dello stesso
angolo. Lo "sfasamento" � inteso tra orecchio sx e dx. Questo � il
meccanismo con cui si distingue la direzione del suono.
Non so se sono stato chiaro.
TG
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Risposte all'indirizzo <pqmat_at_occupato.it>; anzi no: libero.
Received on Mon Dec 13 1999 - 00:00:00 CET