> L'idea sembra carina ma nel mio caso non penso che possa funzionare,
> perche':
> 1. Deve essere flottante (si puo' dire in italiano?)
> 2. Deve funzionare in AC.
>
> L'altra idea del thread di utilizzare un MOS sembra fattibile (ci
avevo
> gia' pensato) ma il problema sta tutto nell'AC. La resistenza del MOS
e'
> di per se non lineare e ho paura che in AC mi scombussoli tutto,
perche'
> il lavoro e' di per se non lineare (per la cronaca devo cambiare i
> parametri dell'oscillatore di Colpitts (? e' giusto?) per osservare le
> biforcazioni e le regioni di caos, e per pilotare tutto questo usiamo
> LabView con un convertitore della Texas Instrument che comanda in
> tensione).
>
> Grazie e Ciao
> Scola
>
La resistenza del (MOS)FET puo' essere considerata lineare se lavori con
tensioni dell'ordine del mV e frequenze non troppo alte. Il modo
migliore di mettere un MOS come resistenza variabile e' quello di fare
uscire un ramo dal source, inserire un ampop a buffer e poi un sommatore
con la tensione di riferimento (o un sottrattore, dipende dal mos, dal
segno delle tensioni etc.), e collegare tutto al gate. in questo modo
ottieni una notevole precisione.
Domanda: non puoi variare C , o al limite L (usare un circuito emulatore
di induttanza fatto con gli ampop e far variare quello?)
Ho letto da qualche parte che alcuni usano dei LDR
(light-dependant-resistor) anche per applicazioni di precisione, pero'
non so.
ciao.
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Received on Sun Nov 21 1999 - 00:00:00 CET