Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Fri, 14 Apr 2023 12:40:44 +0200

Bruno Cocciaro ha scritto:
> A me parrebbe che quello che in molti si rifiutano di accettare è
> quanto segue.
Poveri noi! Un toscano che scrive " a me parrebbe che ...è" invece di
"abme parrebbe che ... sia".
Dove andremo a finire? :-)

Il motivo per cui intervengo è che secondo me hai fatto un errore (che
non so se definire tattico o strategico) scrivendo quanto segue:
> La sincronizzazione fra orologi diversi non ha *mai* alcuna
> rilevanza fisica. E dire che due _riferimenti_ sono sincronizzati o
> meno è sempre roba che ha a che fare con le scelte convenzionali
> delle coordinate che decidiamo di usare per descrivere i fenomeni. I
> quali (i fenomeni) funzionano in un modo che prescinde dalle
> coordinate che noi scegliamo per descriverli.
Dovresti sapere che questo punto di vista è praticamente ignoto a
moltissimi, credo a quasi latotalità di quelli che stanno seguendo la
presente discussione.
Oso considerarmi l'unico che ci ha dedicato del tempo e delle
riflessioni.
Sai bene che condivido alcune delle cose che pensi, non condivido
altre. Ma per lo meno converrai che capisco che cosa hai in mente.

Essendo questa la situazione, e visto che la discussione è già
abbastanza incasinata di per sé, non avresti dovuto infilarci
quest'altro problema, che nella migliore delle ipotesi verrà ignorato
e nella paggiore confonderà la discussione
Mi dispiace, perché secondo me hai messo il dito nella piaga. e sono
curioso di vedere quale sarà la risposta.

> In via _molto_ teorica quell'esperimento potrebbe rivelarsi in
> futuro come quello che mise in una crisi insanabile la relatività.
> Gli autori peraltro sono di quella idea. Se l'esperimento è corretto
> la relatività salta. Ma quell'esperimento è di sicuro troppo poco
> per far saltare la relatività (sarebbe già saltata n volte se fosse
> stato per _un_ esperimento).

Questo è molto vicino a ciò che ho scritto giorni fa: il giorno 11
alle 17:33
> Una teoria è una struttura logica, in cui da certe premesse si
> ricavano certe conclusioni.
> Se la deduzione logica è errata, si può correggere.
> Se qualche conclusione è in disaccordo con fatti sperimentali, si
> aprono tre strade:
> a) Può darsi che l'esperimento sia sbagliato. Succede...
> b) Può darsi che ne sia errata l'interpretazione.
> c) Può darsi che non ricorra né a) né b). Allora c'è poco da fare:
> bisogna cambiare la teoria.
> Non solo rifiutare quella conclusione.
Il mio parere "a fiuto" è che valga la b).
È l'ipotesi su cui lavorerei se riuscissi a concentrarmi.
-- 
Elio Fabri
Received on Fri Apr 14 2023 - 12:40:44 CEST

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