Re: R: I numeri del lotto che non escono

From: ernesto <ernesto.alto_at_iol.it>
Date: 1999/08/10

>La volta che incappi nel ritardo di 100 estrazioni, devi giocare 100
>milioni (a settimana!) o perdi tutto. Grossomodo 1 miliardo di capitale.
>Con il mio attuale conto in banca, posso permettermi un ritardo
>di appena 48 estrazioni, prima di dover dare forfait.

Certo, � quello che dicevo a proposito della convenienza di investire
in Bot.
>
>> l'impossibile) ma dopo un ritardo di 212 settimane, un nuovo ritardo
>> cos� enorme � ESTREMAMENTE IMPROBABILE.

>Il punto e' che un ritardo di [mettiamo] 48 estrazioni sulla ruota
>di Napoli sul 43 dopo che e' appena morto un papa e' ESATTAMENTE
>altrettanto improbabile di un ulteriore ritardo di 48 estrazioni
>su un ritardatario di 200 estrazioni
Cos� dovrebbe essere, lo so. Tuttavia migliaia di giocatori quando un
numero ritarda 160 settimane cominciano a giocarlo: � ben possibile
che uno dei numeri giocati sfondi il ritardo massimo empirico mai
registratosi, ma � altrettanto sicuro che la stragrande maggioranza
dei numeri non lo far�, perch� non lo ha mai fatto. Infatti se la
gente giocasse al lotto solo in questa condizione lo Stato l'avrebbe
chiuso da tempo. Come avrebbero chiuso i casin� se la gente giocasse
solo la cosidetta "montante indiana" sulle chance binarie. Avevo un
amico croupier a San Remo negli anni belli della mia adolescenza che
mi raccontava come nelle ore mattutine una dozzina di pensionati
andasse alla roulette e giocasse solo con quel sistema che � noioso ma
che ha una probabilit� di vincita in favore del giocatore di circa
mezza fiche per ogni giro della roulette. Anche qui per� bisogna
disporre di almeno 500 volte il valore della fiche giocata. I
vecchietti allora giocavano mile lire.

>Bene, Istituiamo il seguente gioco: ogni settimana tutti si acquista
>(gratis) una schedina, che ti da' diritto ad incassare 1.000 lire,
>previa registrazione dei tuoi dati anagrafici e bancari. In sostanza,
>una ipoteca su un valore di 100 milioni. Si estrae quindi (con
>probabilita'
>1 su 50.000) un "perdente" che si fuma i 100 milioni. [50 milioni vanno
>allo Stato che ci deve guadagnare].
>
>Chi non giocherebbe un gioco in cui hai SOLO una probabilita' su
>50.000 di perdere?

Eh no, qui entra in gioco un'altra scienza che studia le strategie di
gioco e le sue trappole psicologiche. E' abbastanza noto che perdere
centomila lire al gioco secca assai di pi� della gioia di vincere le
stesse 100mila lire. Ci sono anche degli esperimenti di laboratorio
molto divertenti che dimostrano come tutti noi valutiamo in modo
errato perdite e vincite, vantaggi e danni. Probabilmente perch� il
cervello � un attrezzo per la sopravvivenza e amplfica la paura della
perdita.
Ad esempio esitono sistemi ridotti per il Totocalcio che permettono di
fare un dodici con la probabilit� del 55% a pronostico esatto che
mettono in gioco meno di un quarto di colonne dei sistemi ridotti che
garantiscono invece un dodici sicuro a pronostico esatto. Io
partecipavo ad una societ� di software, la Human Interface, che
commercializz� il Pitoto che era un sistema che apparteneva alla prima
categoria. Scoprimmo che la gente preferiva spendere quattro volte e
passa di pi� pur di avere il 100% di probabilit� invece del 55%. Una
cosa logicamente stupida (infatti la societ� lo gioc� in proprio per
un anno e vinse 6.500.000 netti).
Ovviamente nel vendere il sistema, alcune routine ruotavano in modo
che su 100 che lo giocavano non solo molti facevano un dodici ma
aumentavano molto le propriet� che almeno uno facesse tredici.
Proposto a Rete Italia infatti funzion� nella prova, ma fu scartata
l'idea di imbastirci intorno uno show per intervento di Berlusconi che
temeva di danneggiare la popolarit� del Totocalcio (di allora, 1980).
E.
Received on Tue Aug 10 1999 - 00:00:00 CEST

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