Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
> Io anche argomenterei: una relazione di equivalenza e' normalmente
> riflessiva e transitiva oltre che simmetrica, per cui l'uso di questa
> parola per la definizione data nel libro e' quantomeno inusuale.
Giusto!
> Propenderei per un typo (anche se piuttosto elaborato come genesi):
> una definizione originale non diceva "sono equivalenti" ma piuttosto
> "si equilibrano".
Beh, deve essere stato un typo tenace perche' si ritrova piu volte,
ad es. nel testo che avevo citato (un anno orsono ;-) si afferma pure:
"...al righello e' stata applicata una coppia di forze (in rosso) che
produce una rotazione in senso antiorario. Per equilibrare questa
coppia ne e' stata applicata una equivalente (in blu) che fa
ruotare il righello in senso orario. Il risultato e' che le due coppie
si equilibrano e il righello rimane fermo".
quindi pare che per l'autore "sono equivalenti" sia proprio sinonimo
di "si equilibrano", allo stesso modo negli esercizi 9, 10, 11 a p. 114,
9 a p. 122, 11 a p. 123 e probabilmente 14 a p. 125
si mantiene la stessa insana ;-) convenzione.
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Tue Jun 15 2010 - 16:02:05 CEST