Re: Definizione di LAVORO

From: Pasquale Federico Zema <df171531_at_cerd1.difi.unipi.it>
Date: 1999/07/11

On 8 Jul 1999, Giovanni wrote:

> Anche dai numerosi esempi che ho trovato nei testi, quando c'e' di
> mezzo il lavoro, c'e' sempre una variazione di energia potenziale e/o
> una variazione di energia cinetica.

 Magari si trattava sempre di campi di forze conservativi (d'altra parte
non si puo' parlare di energia potenziale se il campo non e'
conservativo).


> Trascinare una cassa per un tragitto rettilineo, lungo un pavimento
> ruvido che offre una forza di attrito Fa, in modo che la cassa si
> sposta di velocita' costante.
>
> L = F s
>
> Che trascinando una cassa si compia lavoro non c'e' dubbio.
> Eppure non c'e' ne variazione di energia cinetica (la velocita' e'
> costante), ne variazione di energia potenziale (il pavimento e' in
> piano).
>
> Nei testi si dice anche che il lavoro delle forze non conservative
> (come la forza attrito) e' la differenza tra la variazione di energia
> cinetica e quella potenziale, ma qui non c'e' nessuna delle due.

 Neanche la forza che tu imprimi sulla cassa e' conservativa... Il lavoro
da te compiuto e' F*s, come hai detto tu, ma il lavoro compiuto dal
pavimento e' -F*s (forze uguali in modulo, ma con versi opposti), e la
loro somma e' nulla, cosi' come e' nulla la variazione della somma
dell'energia cinetica e dell'energia potenziale gravitazionale.

                                        Ciao a tutti
                                           Pasquale Federico Zema
Received on Sun Jul 11 1999 - 00:00:00 CEST

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