> Io sono perfettamente convinto che si possa fare, ma non che sia
> cosi' facile come la racconti tu.
> Sei proprio sicuro che l'invarianza della vel. della luce sia cosa
> "ragionevolissima"?
> Se mi trovassi davanti dei studenti che la pensano cosi', io
> propenderei a credere che abbiano capito ben poco; o meglio, che non
> siano mai stati spinti a pensarci un po' su.
E' che vien detto:"si vede che � cos�". A quel punto partono le
domande circa:"ma se io sto andando a miliardi di km all'ora e i fari
della mia macchina puntano in avanti � ancora cos�?", "ma davvero?",
"e come la misuro?"
Ma domande "pi� profonde" non mi ricordo che siano spuntate. "se mi
dicono che � cos� mi fido"
Anche perch� non si ha esperienza del contrario, quindi � facile!
> Non che sia molto importante, ma quella "videocassette":
> a) in origine non erano videocasette, ma pellicole 16 mm; cosi' hanno
> circolato anche in Italia, per la banale ragione che 50 anni fa le
> video cassette non esistevano
> b) non sono degli anni '30, della fine anni '50
> c) la Esso finanzio' la versione italiana; ma gli originali erano USA
> Ne so qualcosa, come puoi verificare leggendo i titoli di coda...
Acc...vedr� assolutamente di rivedermele allora!
Sarebbe carino ritrovarsi la pellicola, la sto riscoprendo in questo
periodo. (sto girando un documentario, non di fisica, di temi burloni
pi� che altro, in super8, faccio fotografie in b/n e le sviluppo e
stampo in casa e ho rimediato un paio di rullini di kodachrome da
usare prima che smettano di svilupparli)
> Comunque il film di cui parli, il famoso "Sistemi di riferimento", non
> parla certo di relativit'a einsteiniana, ma solo del princpio di
> relativita' galileiano (piu' altre cose).
> Quindi secondo me pasticci un po' sulle cose...
L� avevo citato il film per la scena che mi era rimasta impressa, non
perch� aveva qualcosa di relativit�. Anzi, ricordo anche un altro
(termodinamica probabilmente) in cui maneggiavano l'azoto liquido in
quella che sembra una latta non isolata, che aveva sconvolto tutta la
classe.
E dei sistemi di riferimento ricordo ancora (dopo 10 anni) l'apertuta
col professore seduto sul soffitto e l'altro che arriva camminando
"normale" , e che decidono chi � quello "fuori posto" lanciando la
monetina....e guardando dove cade!
> 5. Se e' cosi' ovvio che
> "le leggi della fisica non cambino in forma in nessun sistema di
> riferimento [inerziale]"
> a che serve il secondo postulato di Einstein?
> Io penso sempre male, e ho qualche dubbio che Luca85 sappia rispondere
> oggi che e' dottorando :)
Mi sfugge la domanda. Forse � per quello che non saprei rispondere. A
spanne direi che il primo postulato non mi dice niente sulla velocit�
della luce. Ma se "io" ho scoperto che la velocit� della luce �
costante in ogni sistema di riferimento inerziale allora devo metterlo
come postulato. Oppure le leggi di Maxwell mi dicono qualcosa sulla
velocit� della luce (se impongo che queste non cambiano), quindi il
secondo postulato non dovrebbe servire e quindi mi sto perdendo
qualcosa? Un po' dovrei farmi due conti....
Un po' questa � una cosa che si aggiunge al taccuino delle cose "da
ristudiare da capo appena ho qualche mese sabbatico"
> Ma se e' tutto cosi' chiaro e ovvio, perche' c... ci e' voluto
> Einstein???
Scoprire una cosa ed accorgersi che � vera quando ci viene detta �
molto differente. Poi dipende da cosa vuoi fare.
Tra il capire che non so distinguere accelerazione da forza di gravit�
ed il capire tutta la relativit� generale ne passa!
Il sentirsi schiacciare durante un'accelerazione di una macchina, il
decollo di un'aereo, la giostra dei bambini e la sua forza centrifuga
sono esperienze piuttosto comuni. Poi al giorno d'oggi si pu� anche
mostrare un film di un volo parabolico o si pu� provare la giostra di
gardaland dove si viene fatti cadere coi seggiolini che scendono pi�
veloci della caduta libera.
L'equivalenza classica tra massa inerziale e gravitazionale � quindi
esperienza comune, se la si fa notare la capiscono. (anche perch� se 3
anni prima si � capito che l'accelerazione di caduta libera � sempre g
ora della quinta la cosa sar� assimilata)
A questo punto si ritorna a ragionare in sistemi di riferimento
galileiani accelerati e si fa l'esperimento ideale della cabina chiusa
sulla terra e del razzo accelerato nel nulla cosmico. Lo studente sa
dalle esperienze a grande forza g che sentirebbe la stessa
accelerazione. Capisce anche che senza finestre non sa capire chi �
che � la causa dell'accelerazione. Concordo che da qua ad andare anche
poco avanti ci siano dei grandi passi, ma le premesse non sono
complicate (anche perch� dobbiamo notarle e basta, non scoprirle da
zero).
> 2) Non e' affatto vero che occorra chissa' che matematica.
> Se vuoi scrivere le eq. di Einstein d'accordo, ma per capire la
> sostanza, spiegare alcuni effetti, fare anche calcoli quantitativi in
> casi semplici, di matematica ce ne vuole pochissima.
Magari chi me l'ha spiegata mi avesse fatto i casi semplici e gli
effetti qualitativi....
Ho avuto un brutto rapporto con questo corso (e con quasi tutti quelli
teorici... relativit� ristretta invece no, avevamo un'ottima
professoressa)
> http://www.df.unipi.it/~fabri/sagredo/Q16
Me le leggo appena posso!
Received on Tue Jun 15 2010 - 23:03:19 CEST