Re: R: Paradossi della MQ Era:Re: Esiste il Demiurgo?

From: ernesto <ernesto.alto_at_iol.it>
Date: 1999/06/17

Ho passato queste obiezioni a Walter Cassani :
,
>I rivelatori di particelle, oggigiorno, sono *sensibili alla posizione*. Nel
>senso che � possibile realizzare un rivelatore che indichi qual � il
>percorso compiuto dalla particella, ovviamente nel rispetto delle relazioni
>di indeterminazione. Non mi sembra che un *fronte d'onda* possa fare
>altrettanto.

Che cos� mi ha risposto:

Non solo puo' fare altrettanto, ma la TOC puo' fare molto meglio.

Infatti dalla struttura ad Evolvente Sferica della particella (per
esempio un elettrone) si puo' tirare fuori una giustificazione
prettamente determinista dello stesso Principio d'Indeterminazione.
(Cosa che nessuno finora era mai riuscito a fare).
E spiegare quindi perche' esiste il Principio d'Indeterminazione.

Infatti se vai ad indagare da vicino la struttura a spirale
dell'evolvente nell'intorno dell'orbita di risonanza che permette la
permanenza perpetua del fronte d'onda in circolazione che crea i
fronti d'onda sferici,puoi verificare che il campo possiede una
eccentricita'.
Tale eccentricita' ruota, come ruota il fronte d'onda, alla velocita'

della luce sull'orbita di risonanza, e l'eccentricita' del campo
d'onde ruota con la stessa velocita'.

Per cui se vuoi stabilire la posizione del centro del campo d'onde
della particella sei costretto ad introdurre una incertezza, che
deriva dalla tua incapacita' di definire la posizione esatta del
centro del campo d'onde, dato che non puoi definire la posizione del
fronte d'onda sull'orbita di risonanza.
E quest'incertezza, quarda caso, e' pari al diametro dell'orbita di
risonanza.

Ma tutta la spiegazione e' comprensibile solo a chi ha sottomano
o il libro a pag.151 dell'edizione Pendragon, o a pag. 265 della
Ed. Demetra al capitolo Le Basi Strutturali del Principio
d'Indeterminazione.
Oppure la pagina del sito AASA su Internet al capitolo:
La Determinazione del Principio d'Indeterminazione.

Altra obiezione:

>La stessa cosa vale per i fotoni... sissignore per i fotoni.
>Un fotone nell'ultravioletto che incide su un rivelatore a microcanali (MCP)
>eccita un ben determinato microcanale (diametro 12 micron) e non quelli
>vicini. Infatti in questo modo si fanno i *position sensitive detectors*.
>COME LA METTIAMO?
>E perch� solo "l'impatto" avverrebbe solo in un punto e non sull'intero
>fronte? L'ambiguit� rimane.

E Cassani mi ha spiegato:

Non per la Teoria Ondulatoria del Campo.
Se vai a pag. 300 dell'ed. Demetra e a pag. 171 della Pendragon
vedrai la figura 85 che ha una didascalia che dice:
>
"Un modello fisico della riduzione della funzione d'onda nell'impatto
con uno schermo. L'area delle parti piane dei fronti d'onda che
vengono in contatto con lo schermo si riduce via via che l'elettrone
si avvicina allo schermo."

E nella stessa pagina c'e' scritto:

"Quando l'ultima onda elementare proveniente dall'orbita di risonanza
della sorgente d'onde-elettrone prende contatto con lo schermo, il
trasferimento dell'energia del treno d'onde allo schermo si conclude,
---esclusivamente nei punti dei fronti d'onda che si trovano nelle
condizioni di parallelismo--."

E nelle vicinanze dell'orbita di risonanza il parallelismo dei fronti
d'onda e' limitato a piccole superfici i cui diametri sono
paragonabili al diametro dell'orbita di risonanza che e' :
 (2 * pigreco * r ) = 2,42 * 10 ^ -12 metri.

Quindi la localizzazione e' molto piu' efficace in teoria di quanto
non lo siano i mezzi sperimentali.

E lo stesso vale per i Fotoni che sono Variazioni del campo d'onde
delle particelle che li hanno emessi.

Ma anche qui il discorso e' comprensibile solo a chi ha sottomano il
libro, o il sito, o conosce gia' la TOC.

----------
Convincente?

Ernesto
Received on Thu Jun 17 1999 - 00:00:00 CEST

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