In data 25 May 1999 11:49:00 +0200, Maurizio Frigeni ha scritto sul
newsgroup it.scienza.fisica:
------omissis-----
>Il tuo ragionamento e' viziato dal fatto che per l'osservatore del caso
>2 il tempo in cui l'astronave e' ferma non e' affatto uguale al tempo in
>cui si muove verso la terra: facendo i calcoli tale tempo e' 7 volte
>maggiore dell'altro e la velocita dell'astronave e' tale per cui il
>fattore di dilatazione gamma e' uguale a 7. Tenendo conto di questo e
>facendo i vari calcoli si trova che non c'e' nessuna contraddizione:
>lascio a te la facile verifica.
>
Scusate se mi inserisco nel vostro discorso, ma gradirei sapere se
state parlando di astronavi in "carne ed ossa" con i loro bravi motori
di spinta, di frenata, direzionali, come tutte le brave astronavi
posseggono ed utilizzano per muoversi, o parlate di astronavi prive di
questi attributi e dotate di proprieta' motorie che certamente non
appartengono alla realta' dell'avionica e dell'astronautica ne' di
oggi ne' di domani ed appartenenti invece ad una vostra situazione
ipotetica che pero' non e' corrispondente minimamente alla realta'?
Perche' non provate a farvi i calcoli almeno due volte, per vostra
sicurezza, la prima volta assumendo un'accelerazione di 1g di spinta
costante dell'astronave (in accelerazione ed in decelerazione) e la
seconda volta di 100g in entrambe le situazioni e sara' facilmente
verificato che poiche' le traiettorie sono identiche, al variare
dell'accelerazione varia anche il tempo trascorso dal momento iniziale
a quello finale del moto...
Dubito pero' che sia stato proprio il tempo a dilatarsi od a
contrarsi...
Claudio Pipitone
________________________
Indirizzo di posta elettronica:
athanor_at_x-xtin.it
_______________________________
Sito privato Internet alla pagina:
http://space.tin.it/internet/0pipiton
Attenzione: per rispondere via E-mail rimuovere i caratteri x-x
inseriti per falsare l'indirizzo ai fini "anti-spam".
E' disponibile la chiave PGP.
Received on Wed May 26 1999 - 00:00:00 CEST