Gianni Comoretto ha scritto nel messaggio
>
>Purtroppo per tutto il tuo ragionamento, l'esperimento e'
>proponibilissimo, proposto, e realizzato da almeno 50 anni.
>E le frange di interferenza compaiono.
>
>E' possibile anche inviare UN singolo fotone, e se questi compare
>in un punto "buio" delle frange, stabilire che queste non ci sono.
Mi sembra di capire che nelle zone buie i fotoni non � che interferiscano
negativamente ma proprio non arrivano.
Daltronde l'idea che i fotoni sparissero annullandosi nelle zone buie, e
ricomparissero sommandosi a quelli che gi� di per s� si sommavano nelle zone
luminose, era difficile da digerire dal punto di vista corpuscolare.
>In questo modo si pu� distinguere (statisticamente, non in
>modo assoluto) se una delle fenditure sia tappata o meno, con
>UN SINGOLO FOTONE.
>La reazione avviene. Solo che non produce un effetto visibile fino
>a quando non si sviluppa. Ma prendi un rivelatore a stato solido,
>(un CCD raffreddato puo' bastare) e il fotone lo vedi subito, senza
>sviluppo o altro.
Daltronde stando a quanto detto sopra, non ci sarebbe da meravigliarsi,
poich� dovremmo smettere di pensare all'interferenza negativa di due onde,
ma solo alla distribuzione spaziale degli elettroni.
>Mauro D'Uffizi wrote:
>> Un fascio interferisce anche su di un semplice schermo, un fotone alla
volta
>> non � proponibile, per� interferisce su di una lastra fotografica.
>
>E' stato realizzato pure questo esperimento (una versione modificata
>con elettroni invece di fotoni).
Intendi gli elettroni del ccd?
>Un raggio di luce attraversa uno specchio semitrasparente, e quindi
>viene riflesso da un secondo specchietto.
>I due fasci cosi' formati interferiscono su un rivelatore a stato
>solido. Se tutto e' rigido, si formano frange di interferenza.
>
>Ora supponiamo che il secondo specchio sia basculante, e cosi'
>sensibile da sentire il rinculo di quando un fotone gli rimbalzi
>contro. Allora e' possibile sapere se il fotone sia stato o meno
>riflesso dallo specchio semitrasparente, e quindi che percorso
>abbia seguito, e le frange di interferenza spariscono.
Domanda : si tiene conto della perdita di energia del fotone che rimbalza
sullo specchio basculante, che si dovrebbe tradurre in un aumento della
lunghezza d'onda?
Cio�, � sicuro che le frange non spariscano perch� i due fotoni non sono pi�
monocromatici?
Immagino di si, non dubitando dell'accortezza degli sperimentatori, ma
quando si analizzano fenomeni tanto sconcertanti, la prudenza non � mai
troppa.
(avevo appena escluso la natura ondulatoria, ed eccomi a riproporla per
primo, ma il colore del fotone potrebbe anche sottintendere significati
corpuscolari da analizzare meglio.)
>Uno sperimentatore chiude il tutto in una scatola nera, e chiede
>a un secondo sperimentatore di determinare se il secondo specchio
>sia fisso o no. Se lo specchio e' mobile, all'interno un dispositivo
>registrera' se il fotone lo abbia colpito o meno.
>
>Il secondo sperimentatore invia un singolo fotone, e trova che questo
>colpisce il rivelatore esattamente al centro di una delle bande scure
>delle frange di interferenza. Conclude quindi correttamente che lo
>specchio e' mobile, perche' se fosse stato fisso, il fotone non
>poteva arrivare li'.
Quindi se lo specchio fosse stato fisso non avrebbe potuto fare deduzioni se
non statisticamente su di un gran numero di fotoni.(Scusa, pu� non
significare niente, ma � un appunto per me.)
>Pero' il dispositivo non e' scattato: il fotone e' rimbalzato
>sullo specchio semitrasparente, senza colpire il secondo specchio.
>Ma allora come ha fatto a "sapere" che quest'ultimo non era fissato?
Domanda da un milione di dollari.
>Il risultato e' assurdo, ma il fotone funziona cosi' lo stesso.
Ti ringrazio per il tuo intervento, immaginavo che mi mancassero molti dati
per poter affrontare il problema, se ne hai degli altri ti prego di farmeli
conoscere.
Sto cercando di riassumerli nella mia mente e mi rendo conto delle grosse
difficolt� di comprensione che tali esperimenti generano, solo che stavolta,
prima che qualcuno proponga una teoria allucinante per spiegarli, forse avr�
il tempo di considerarli adeguatamente, poi se non ci sar� altra scappatoia,
anch'io potr� essere favorevole all'introduzione di qualche equazione
invariante, o perch� no, pure del demiurgo.
A proposito, una domanda che mi sono sempre posto, sai se sia possibile
determinare sperimentalmente se al centro dello schermo si trovi una zona
chiara o una scura?
Grazie di nuovo, questa � la fisica che mi � sempre piaciuta, abbiamo
tentato di analizzare un problema, non dico che abbiamo speranze di
risolverlo, e credo che ci siamo capiti perfettamente senza citare neanche
una formula.
Ciao, con grande simpatia, Mauro.
Received on Fri Jun 04 1999 - 00:00:00 CEST
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