Luciano Buggio ha scritto:
> Peccato per� che non sia servito a nulla, perch� nessuno (e lo stesso
> C.Luminosa) ha avuto alcunch� da dire sulla mia impostazione del
> problema, a partire dalla considerazione sperimentale di un oggetto
> lungo una trentina di centimetri emesso dall'atomo (la cosidetta
> debole emissione, chiamata fotone, quella che si fa intevenire negli
> esperimenti con lavdoppia fenditura e che si dice sia indivisibile).
> Tu,che peraltro hai apprezzato, non hai nulla da dire in proposito?.
> La cosa, a parte te, � stata accolta come se me la fossi inventata di
> sana pianta, o comunque non fosse per nulla pertinente come contributo
> ad un dotto dibattito in corso sul significato che ha il concetto di
> onda per il singolo fotone..
>
> la cosa che trovo pi� interessante � il fatto che lanciando questa
> cosa in un interferometro a due percorsi, laddove uno dei due percorsi
> sia pi� lungo dell'altro di quei trenta (o quanti sono) centimetri
> (che per questo si chiamano "lunghezza di coerenza") l'interferenza
> scompare.
>
La parte che ho capito (e quindi ho potuto apprezzare) di quella parte
del thread e' stato lo scambio dei primi due o tre messaggi che ha
permesso di evidenziare il legame tra l'indeterminazione della frequenza
del fotone e la durata non di "osservazione", ma del processo che porta
alla generazione del fotone (ovvero il tempo di decadimento elettronico)
Non ho nulla da dire a proposito dell'esperienza perche' non c'ho capito
un gran che... nel senso che e' un'esperienza in cui ci sono molti
aspetti che io non padroneggio (fascetto di atomi, parete di vetro
perfettamente saldata, il laser) e quindi non riesco a farmi un'idea
sufficientemente circostanziata.
> Ciao.
> Luciano Buggio.
> http://www.lucianobuggio.altervista.org
Ciao
Andrea Barontini
Received on Thu Jun 10 2010 - 22:34:02 CEST