Re: Principio di equivalenza: enunciato incompleto?
On Nov 26, 1:28�pm, doctor.subti..._at_libero.it wrote:
> Il giorno venerd 23 novembre 2012 18:37:18 UTC+1, cometa_luminosa ha scritto:
>
> > Mai sentito parlare di riferimenti in moto reciproco?
>
> Oui, mon cher.
> Mais ecoutez-moi un attimino...
>
> Secondo il magister
Sarebbe?
> un "macroscopico errore" sia dire che "in basso il tempo scorre pi
> lentamente" sia dire che "un orologio messo in un campo
> gravitazionale *pi intenso* rallenta".
Cosi' come sarebbe un errore dire che il tuo cuore accelera o
rallenta, a meno che tu non prenda farmaci specifici, tipo anfetamine
(e allora
accelera) o piu' di due aspirine per volta (e allora rallenta), per
esempio.
Quello che si deve dire e' che il numero totale di conteggi di un
orologio e' diverso da quello dell'altro orologio, dopo che uno dei
due e' stato portato ad un differente potenziale gravitazionale e poi
si sono riuniti per il confronto, e non perche' uno ha rallentato
rispetto all'altro: dire cosi' implicherebbe continuare a credere al
paradigma di un tempo assoluto. Se tu continui a credere che tra
l'evento A e l'evento B passino *in assoluto* 10 secondi (negando la
relativita') poi confronti i due orologi, uno segna un intervallo di
tempo di 10 secondi e l'altro di 15, allora si, potresti dire che il
secondo ha accelerato. Ma cosi' non e', perche' non esiste il tempo
assoluto.
Uso una metafora: tu prendi l'auto e vai da A a B secondo un certo
percorso, a velocita' rigorosamente costante; un tuo amico con la sua
auto va da A a B alla stessa velocita' costante, ma seguendo un'altro
percorso. Poi confrontate i vostri contachilometri: il tuo mostra che
hai fatto 100 km, il suo che ne ha fatti 150.
Domanda: ne deduci che lui e' andato piu' veloce?
--
cometa_luminosa
Received on Thu Nov 29 2012 - 15:56:59 CET
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