Re: propagazione magnetismo

From: Claudio Fin <claufin_at_tin.it>
Date: 1999/04/12

Sauron ha scritto nel messaggio <7edv15$g8n$1_at_nslave1.tin.it>...
>Claudio Fin ha scritto nel messaggio <7d1b5i$pl0$1_at_nslave1.tin.it>...
>>Salve, avrei bisogno di alcune conferme:
>>Supponiamo di avere due magneti (o elettromagneti) vincolati, diciamo
>>distanti 3 m, con i poli uguali affacciati, in condizioni cioe' di
>........

>Le ipotesi sotto cui costruisci i vari esperimenti virtuali a me sembrano
>eliminare dei particolari: il magnete che tu ad esempio metti
>improvvisamente a che velocit� viene realmente tolto, cio� quello che tu
>fai
>e non ammettere che i magneti sui muovono con continuit�, non puoi ammetere
>di mettere o toglere improvvisamete, in tempo zero un magnete, togliendoli
>pu� allontanarlo da 3 m a 100, ma con una velocit� finita,

Quella del far apparire o sparire un magnete istantaneamente era solo
una semplificazione, in quanto la domanda verteva sul risentire in ritardo
delle variazioni, in realta' possiamo pensare a elettromagneti alimentati
e disalimentati rapidamente in pochi nanosecondi, e per elettromagneti
intendo anche solo una spira percorsa da correnti ad alta frequenza
o un semplice conduttore rettilineo.

In effetti cercavo di chiarirmi se l'interazione avesse in qualche modo
bisogno della "presenza fisica contemporanea" di entrambi i magneti,
o della corrente degli elettromagneti, o fosse invece sufficiente, a tutti
gli effetti, considerare anche solo l'induzione presente in un certo punto
dello spazio dovuta alla presenza un magnete "sparito" da cosi' poco
tempo che la sua scomparsa, viaggiando a velocita' finita = C, non ha
ancora influito su quel punto.

>lo stesso
>fenomeno dovuto alla propagazione dei fotoni (i portatori del campo
>elettromagnetico) si verifica in tutti i magneti

Cosa intendi esattamente?

>Riassumundo i tuoi dubbi potrebbero essere risolti pensando: che si un
>magnete "vede" quello che succede all'altro con ritardo ma non quasi
>creando
>effetti dal nulla o ignorandosi per alcuni nanosecondi

Sto cercando di capire se la forza dovuta all' azione elettrodinamica
all'istante T tra due conduttori paralleli percorsi da corrente:

F = [ (Mu * L) / (2 * PI * d) ] * I1 *I2

    F=forza agente su un conduttore (N)
    Mu=permeabilita' magnetica (1,256*10E-6 nel vuoto)
    L=lunghezza dei conduttori affiancati (m)
    PI=pi greco
    d=distanza tra i conduttori (m)
    I2 e I2=le correnti che circolano nei conduttori (A)

sia piu' corretta considerando per ogni sezione di ciascun filo le correnti
che scorrevano nelle rispettive sezioni dell'altro all'istante T-1.

O ancora: consideriamo il sistema descritto nella prima domanda, e
sostituiamo i due magneti con due conduttori paralleli lunghi 3 metri
e posti a 3 metri di distanza l'uno dall'altro, chiamiamoli CA e CB e
consideriamoli disalimentati, e teniamo conto che anche la corrente
impiega una velocita' finita per propagarsi nei conduttori.

Alimentiamo CA, dopo 10 nS il fronte di corrente raggiunge l'altro
capo di CA e il suo campo magnetico (presumo conico)
comincia a giungere su CB, dopo altri 10 nS l'intera lunghezza
di CB e' sottoposta al campo di CA con forza di campo
H = I(ca) / ( 2 * PI * d ) (Legge di Biot e Savart) e induzione
B = Mu * H, su CA non si verifica alcuna azione elettrodinamica
perche' non ci sono altri campi magnetici presenti.

Alimentiamo CB, la sua corrente comincia a interagire con il
campo di CA, dopo 10 nS il fronte di corrente raggiunge l'altro
capo di CB e a questo punto il conduttore risente dell'intera
forza elettrodinamica dovuta all'interazione tra la sua corrente e
il campo magnetico di CA: F = B d I(cb), che e' equivalente
a: F = [ (Mu * L) / (2 * PI * d) ] * I(ca) *I(cb).

A questo punto il campo magnetico di CB raggiunge CA e in altri
10 nS anche CA risente per tutta la sua lunghezza della forza
elettrodinamica dovuta all'interazione tra la corrente di CA e il
campo magnetico di CB.

Quello che mi chiedo ora e': se al momento di alimentare CB,
cominciamo anche a disalimentare CA, dovrebbe succedere che
la corrente di CB viene investita dal fronte d'onda elettromagnetico
di CA interagendo con esso e generando una forza meccanica su
CB: F = B d I(cb) opportunamente corretta visto che non si tratta
piu' di corrente continua, mentre invece CA si sottrae all' interazione
col campo di CB in quanto al suo arrivo la sua corrente e'gia' tornata
a zero, e quindi globalmente sul sistema si otterrebbe un solo impulso
di forza su CB dipendente dalla lunghezza dei conduttori, dalla loro
distanza, dalle correnti in gioco e dai loro versi.

Portate pazienza... sbaglio qualcosa?

grazie ancora
Claudio
Received on Mon Apr 12 1999 - 00:00:00 CEST

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