Nicola Alex Tateo wrote:
>
> Sostituisci il cono molto alto con la curvatura che potrebbe essere causata, per esempio, da
> una stella di neutroni. Metti che noi ci troviamo in un punto ben preciso da una parte di
> questa curvatura: allora la luce di una stella che si trova dalla parte opposta viagger�
> sempre in modo lineare pur "sprofondando" dentro la "fossa" generata dalla gravit� della
> stella: ovvero, mentre per un essere teoricamente in grado di percepire le 4 dimensioni la
> luce seguirebbe una traiettoria tutt'altro che lineare, per la luce stessa come per
> qualunque essere in grado di percepire solo 3 dimensioni (come noi) la traiettoria sarebbe
> perfettamente lineare.Cio�, per accorgerti che la strada seguita non � la pi� breve devi
> essere in grado di percepire una dimensione in pi� di quanto non siamo in grado di fare.
> Ciao!
> Nicola Tateo
Ciao, non mi pare che quadri del tutto, vediamo un po' (comunque
non ho ben capito l'esempio della della stella molto massiva:
proprio nelle 3 dimensioni spaziali la traiettoria della luce e' in
generale "curva" (deflessa) in presenza della stella massiva eccetto
il caso che il raggio punti proprio verso la stella ).
Facciamo un po' d'ordine sulla questione delle goedetiche.
Le geodetiche sono *localmente* le curve
piu' brevi che connettono due punti se la "metrica" (che e' l'ente
matematico che permette di definire tra le altre cose le lunghezze)
dello spazio in senso astratto ( a n dimensioni) e' di tipo
"euclideo".
"Localmente" significa che i punti estremi delle curve considerate
sono opportunamente vicini.
In questo senso il discorso della formica sul cono potrebbe
andare perche' il cono ha una metrica euclidea. Quello che non
andava nel discorso della formica sul cono era che sembrava che
dicessi che le geodetiche minimizzano la lunghezza non solo per
punti vicini, ma sembrava che dicessi che lo fanno anche per punti
lontani... e io ti avevo costruito un controesempio (il caso del
cono e' poi pericolosissimo perche' c'e' la maledetta singolarita'
conica...)
Se invece il discorso era nello spaziotempo, attenzione, la metrica
dello spaziotempo NON e' euclidea ma "lorentziana" e la proprieta'
di minimo delle lunghezze e' falsa anche per punti vicini (parlo qui
proprio della lunghezza in 4 dimensioni, cioe' usando il tuo
paragone, la lunghezza per l'ipotetico essere che vedesse le 4
dimensioni).
Negli spazi a metrica lorenziana la proprieta' delle lunghezze
delle geodetiche in generale si ribalta: le geodetiche (di tipo
tempo) localmente MASSIMIZZANO la distanza tra due eventi!
(Il paradosso dei gemelli, nella versione con i gemelli
uno inerziale e l'altro no, ha spiegazione proprio in seguito a
questa proprieta': il gemello inerziale, quello che segue la
geodetica, alla fine sara' davvero piu' vecchio dell' altro gemello
che non si e' "evoluto" lungo una geodetica perche' il tempo
e' proprio la lunghezza delle curve spaziotemporali con cui evolvono
i due gemelli.)
Come vedi le proprieta' delle geodetiche sono insidiose per quanto
riguarda la stazionarizzazione (massimizzazione e minimizzazione)
delle lunghezze, per tale motivo, specialemnte nelle varieta' con
metrica lorentziana si definiscono le geodetiche lasciando perdere la
procedura di stazionarizzazione e considerando il "trasporto
parallelo". Le geodetiche hanno la proprieta' che trasportano
parallelamente a loro stesse il loro vettore tangente, curve non
geodetiche non hanno tale proprieta':
procedendo lungo la curva a passi infinitesimi, il vettore
tangente devia da quello ottenuto al passo precedente (per spiegare
bene questa storia ci voerrebbe un po' piu' di tempo e ora non ne
ho molto!).
Ciao, Valter Moretti
Dipartimento di Matematica
Universita' di Trento
Received on Fri Mar 26 1999 - 00:00:00 CET
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