>Navigando mi sono imbattuto nel seguente sito italiano:
>http://www.synapsis.it/uw/rpalmieri/
>che sembra riportare idee e teorie per lo meno degne di interesse.
>Qualcun altro ha consultato il suddetto URL?
>se si cosa ne pensa? Che ne dite di iniziare una discussione a questo
>proposito?
>Avrei anche alcuni dubbi da esporre qualora qualcuno lo conosca....
Bene, l'impressione che ne ho avuto io � di una profonda intolleranza verso
tutto e tutti, alimentata da un'infinita sicumera e fede assoluta nel
proprio genio.
> In conclusione, la "fisica odierna" si � suicidata - come avevamo
anticipato - tra due inconoscibili: la
> gravitazione e l'atomo. Ne rimane un puro fantasma: auguriamoci che si
decida a scomparire con la fine di > questo secolo disgraziato.
Nei momenti in cui dimentica la polemica espone teorie interessanti, ma:
- non cita fonti di asserzioni fondamentali: gli esperimenti di Eotvos
avrebbero dimostrato che gravi pi� piccoli subiscono una maggiore
accelerazione di gravit�. Ebbene, dove sta scritto?
> Cos�, la legge galileiana dei gravi (eguale accelerazione per masse
diverse) � stata smentita nel 1986
> dalla revisione degli esperimenti di E�tv�s (un'analisi accurata dimostra
che masse minori subiscono dalla > gravit� accelerazioni maggiori): il che
significa che � radicalmente infondata la relativit� di Einstein, basata >
su quel presunto "principio" (equivalenza tra massa gravitazionale e massa
inerziale). Per evitare il
> disastro, si invent� una "supercarica", o "quinta forza", in funzione
antigravitazionale: una sorta di "forza di
> levitazione" degna dei santi pi� miracolosi. Su quel prodigio � poi calato
il silenzio.
- quando cita, cosa cita?
> L'ESPRESSO del 9 aprile 1972 (n.15),
> L'EUROPEO n. 51 del dicembre 1973
...ma comunque anche LE SCIENZE, SAPERE... sempre in modo gravemente
incompleto per�.
- Non sta attento a quello che dice. Fa certe figuracce...
> Ai grossi fisici contemporanei bisogna forse fare un esempio estremamente
elementare. Le particelle negli
> acceleratori si comportano rispetto all'etere nello stesso identico modo
di un corpo che cade da un aereo
> rispetto all'aria. L'accelerazione di gravit� diminuisce via via per la
forza resistente dell'atmosfera, che
> cresce con l'aumento della velocit� di caduta fino all'equilibrio tra la
gravit� e la resistenza dell'aria, e quindi
> al raggiungimento di una velocit� costante da parte del corpo che cade. �
evidente che, se io mi ostinassi
> a negare l'esistenza dell'aria, farei nascere una relativit� delle
scimmie, che nulla sanno di tale esistenza
> come di quella dell'etere (salvo che non siano pi� avanti della fisica
contemporanea). In tal caso, direi che
> la massa del corpo cresce con la sua velocit� di caduta, tendendo ad un
valore infinito nell'approssimarsi a
> una velocit� costante. Vedano un po' quei fisici se � il caso di insistere
ancora con la relativit�.
E' errata quest'affermazione o mi sbaglio io?
GREG
Received on Thu Feb 11 1999 - 00:00:00 CET