Re: Domanda sulla Relatività Ristretta
Il giorno sabato 24 giugno 2023 alle 19:10:04 UTC+2 Elio Fabri ha scritto:
> Per finire: che cosa c'è di apparente o di reale in tutto questo? Ci
> sono cose che si misurano, altre che si possono definire in modo
> relativamente arbitrario...
> Le parole "apparente" e "reale" andrebbero bandite dalla fisica o
> quanto meno usate con precise avvertenze.
> Implicitamente se n'è accorto Dino Bruniera, che a mia richiesta non è
> stato capace di definirle.
Invece io credo di averle definite anche se in modo non soddisfacente in quanto si tratta di un esempio più che di una definizione.
Infatti ho detto che per contrazione delle lunghezze e dilatazione dei tempi, apparenti, intendo quelle della Relatività Ristretta, per le quali ogni osservatore vede i tempi dilatarsi ed le lunghezze contrarsi, di tutti gli altri osservatori, in funzione del loro moto rispetto a se stesso.
A meno che non si voglia definire una contrazione come reale, per il solo fatto che risulti dalle osservazioni.
Comunque ti ringrazio della risposta, ma non posso non riportarti quanto ha scritto un fisico esperimentatore, quale è Arthur Eddington, che da quanto ho capito io, mi pare che la pensi almeno un po' diversamente.
"Vi è una notevole reciprocità riguardo agli effetti del moto sulla lunghezza, che può venir illustrata mediante un altro esempio. Supponiamo che lo sviluppo dell'aviazione sia tale che un uomo riesca a volare rispetto a noi a una velocità prossima a 260.000 chilometri al secondo. Supporremo che egli si trovi in un abitacolo molto confortevole, in cui possa muoversi e agire normalmente, e che la sua lunghezza sia nella direzione del volo. Se noi potessimo cogliere fuggevolmente la sua immagine mentre passa davanti a noi, dovremmo vedere una figura alta circa la metà, ma con le altre due dimensioni corrispondenti a quelle di un uomo normale. E la cosa strana è che egli sarebbe completamente inconsapevole di questa sua poco dignitosa apparenza. Se egli si guarda in uno specchio del suo abitacolo, si vede di proporzioni normali; ciò perché vi è la contrazione della retina o la distorsione dello specchio, come abbiamo già spiegato. Ma se egli guarda verso di noi, vede una strana razza di uomini che han
no subito un qualche processo di appiattimento: un uomo sembra avere le spalle larghe 25 centimetri, un altro in piedi e perpendicolare al primo, è quasi "lunghezza e larghezza, ma senza spessore".
...
E' la reciprocità di queste immagini (ogni osservatore considera l'altro contratto) che è difficile da comprendere. Si tratta di un paradosso che va ben oltre l'immaginazione anche di uno Swift. Gulliver considerava i Lillipuziani come una razza di nani; i Lillipuziani consideravano Gulliver come un gigante. Ciò è naturale. Se i Lillipuziani fossero apparsi a Gulliver come dei nani, e Gulliver fosse apparso come un nano ai Lillipuziani ... ma no! tutto ciò è troppo assurdo per un romanzo, si tratta di un'idea che si può trovare solo nelle pagine sobrie della scienza.
Si può vedere facilmente che questa reciprocità è una conseguenza necessaria del principio di relatività. L'aviatore deve rilevare una contrazione di Fitzgerald degli oggetti che si muovono rapidamente rispetto a lui, esattamente come noi osserviamo la contrazione degli oggetti che si muovono rispetto a noi, e come un osservatore in quiete nell'etere nota la contrazione degli oggetti che si muovono rispetto all'etere. Qualunque altro risultato indicherebbe un effetto osservabile dovuto al suo moto attraverso l'etere.
Chi ha ragione? Noi o l'aviatore? Oppure siamo tutti vittime di un'illusione? Non si tratta di un'illusione nel senso comune, dato che l'impressione di entrambi sarebbe confermata da tutti gli esperimenti fisici o i calcoli scientifici suggeribili. Nessuno sa chi ha ragione. Nessuno lo saprà mai, perché non potremo mai sapere chi dei due è veramente in quiete rispetto all'etere, ammesso che uno dei due lo sia.
Ecco perché non si è ancora realizzato un esperimento in grado di scoprire "chi ha ragione".
Però "qualcuno" pensa che ciò sia possibile tramite un'osservazione, quella dell'anisotropia di dipolo della radiazione di fondo, presente con 400 dei suoi fotoni in ogni centimetro cubo di tutto L'Universo :-).
Dino Bruniera
Received on Sun Jun 25 2023 - 18:22:51 CEST
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