Andrea Barontini ha scritto:
> ...
> e temo che siamo messi talmente male in tal senso che tendenzialmente
> preferisco una divulgazione scientifica di bassa qualita' (grazie alla
> quale pero' forse si "recuperera'" qualcuno, che fara' quel benedetto
> passo di emancipazione culturale!), piuttosto che rischiare di
> "latitare" nei confronti del grande pubblico (che in prima istanza non
> leggera' mai qualcosa di strutturato e un minimo approfondito).
Chiaro che sulla motivazione e sull'esigenza siamo d'accordo.
Il dissenso se mai sta nei mezzi e nell'efficacia.
A me pare che il "grande pubblico" sia pressoche' impossibile da
recuperare, anche in piccola parte, perche' cio' che gli viene passato
come divulgazione non risonde minimamente alla necessita'.
Di fatto fornisce soddisfazione solo a curiosita' epidermiche, stimola
la sensazione della scienza come aulcosa di magico ed esoterico.
(Quando addirittura non si propone un secondo fine: di usare la
scienza al servizio di ideologie di tipo spiritualista o simili.)
Questo anche perche' un lavoro serio e critico richiederebbe un
approccio passo passo, che non e' possibile nella dimensione di un
libro.
Sospetto che tu non ti renda conto di quanto grande sia il gap tra la
preparazione che si richiede per afferrare anche in modo semplificato
le idee fondamentali della fisica (non di oggi, anche di due secoli
fa) e il grado di analfabetismo pressoche' totale del tuo "grande
pubblico".
Quello che invece credo possibile (e infatti ci lavoro) e' mettere su
una strada giusta ragazzi gia' interessati e discretamente preparati,
ai quali la scuola non da' risposte adeguate, per tante ragioni.
> Questa "ragione filosofica" mi incuriosisce parecchio... non credi
> nella conoscenza dall'alto perche' temi che sia una modalita' che
> induce a farsi prendere la mano e andare troppo oltre (e quindi
> diciamo per questioni di "suggestionabilita'"), oppure perche' credi
> che presupposto fondamentale della gnoseologia sia superare le
> categorie di soggetto e oggetto, osservatore e osservato (passaggio
> che in effetti probabilmente non si puo' compiere se non lavorando a
> stretto contatto con i "dettagli")?
Non so se ho capito, ma darei una risposta diversa.
Sono contrario all'idea che si possa capire "dall'alto" nel senso che
i grandi principi primi vengano prima in senso gnoseologico.
Sono invece (secondo me) il risultato di un progressivo processo di
elaborazione, sintesi, astrazione, che parte dal concreto, dai fatti,
dai primi tentativi di spiegazione.
In sostanza sono contrario a quella che tradizionalmente viene vista
come la "filosofia continentale", alla costruzione di sistemi, alla
ricerca da "ragioni profonde"...
> Mi rendo conto che anche nella migliore delle ipotesi magari e' solo
> l'eccezione che conferma la regola, ma ti era capitato di vedere
> "Un'occhiata alle carte di dio" di Giancarlo Ghirardi?
Se tu facessi una ricerca all'indietro in questo NG o in
free.it.scienza.fisica troveresti la mia valutazione sul libro di
Ghirardi.
Te la ripeto brevemente.
E' certamente un lavoro serio e approfondito, dal quale c'e' parecchio
da imparare.
La domanda pero' e': *chi* puo' imparare da un libro come quello?
Ghirardi, alla fine dell'introduzione, scrive:
"Infine, lasciatemi ribadire la reale e profonda motivazione di
quest'opera: permettere, sia pure con impegno e fatica, anche al
lettore senza una preparazione specifica di cogliere, in modo
concettualmente corretto e senza fraintendimenti, gli elementi
essenziali degli affascinanti misteri che l'investigazione della
realta' ci costringe ad affrontare."
La chiave sta in 5 parole: "lettore sensa una preparazione specifica".
Infatti l'autore si preoccupa di fornire dei rudimenti fisici e
matematici: onde, polarizzazione, interferenza, struttura lineare
della fisica delle onde.
A me sembra che non si renda conto di quanto sia insufficiente il suo
veloce "ripasso" per edificarci sopra la complessa costruzione che
segue.
Senza contare che dovrebbe anche tener presente che il lettore ha
conoscenze scarse o nulle di tutta la parte sperimentale, che non
puo' essere sostituita dal veloce raccontino di qualche esperimento,
solo attraverso parole e figure.
Detto in altro modo: la persona che puo' imparare dal suo lbiro e'
*un fisico*, che quelle cose le conosce gia', ma non ha mai coltivato
gli aspetti fondazionali della meccanica quantistica.
(Ma se avesse scritto questo, l'editore non glielo avrebbe mai
pubblicato...)
C'e' un altro libro piuttosto noto, che a mio parere soffre dello
stesso difetto: "QED" di Feynman.
Sono entrambi libri che io ho letto con grande piacere, e dai quali ho
imparato non poco.
Ma *io*, ossia un fisico (piuttosto stagionato :-) ) con conoscenze
assai superiori al lettore cui si vorrebbero rivolgere Feynman e
Ghirardi.
Nota che entrambi questi libri io li consiglio ogni volta che mi
capita, se non altro perche' meritano che qualcuno remuneri gli autori
e gli editori.
Cosi' come invece sconsiglio vivamente due altri libri molto noti:
"Dal big bang ai buchi neri" di Hawking e "L'universo elegante" di
Greene, per le ragioni complementari.
Termino con un suggerimento: se non l'hai visto, su
free.it.scienza.fisica e' in corso una disccussione su questo stesso
tema, nel thread "Divulgazione e conoscenza".
Non sono ancora intervenuto, ma mi riprometto di farlo a breve.
--
Elio Fabri
From mc8827_at_mclink.it
biagdi_at_tin.it Tue Dec 8 00:00:00 1998
To: it_at_scienza.it
Return-Path: <mc8827_at_mclink.it
biagdi_at_tin.it>
Status: O
X-Google-Language: ITALIAN,ASCII-7-bit
X-Google-Thread: fdac8,d2aee1526255f735,start
X-Google-Attributes: gidfdac8,public
From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Subject: Domanda di elettronica (non prorpio OT... eh ??)
Date: 1998/12/08
Message-ID: <366DB827.52C_at_mclink.it>#1/1
X-Deja-AN: 420216098
X-Code: isf 981208.2350.28815
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Approved: it-scienza-fisica_at_beatles.cselt.it (demone di moderazione)
Old-NNTP-Posting-Host: net133-206.mclink.it
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Organization: MC-link The World On Line
Mime-Version: 1.0
From: "Biagio" <biagdi_at_tin.it>
Subject: Domanda di elettronica (non prorpio OT... eh ??)
Date: 1 Dec 1998 17:59:43 +0100
Biagio ha scritto:
> Non credo che a circuito aperto la Vab sia uguale alla Vcc, e' chiaro che
> alla Vcc devi sommare il potenziale di barriera. Quindi Vab =Vcc + 0.6 (Per
> il silicio).
E' invece e' proprio Vcc.
> Nel Parlare di diodo contropolarizzato intendi forse dire cosa succede
> quando collego il polo positivo al semiconduttore tipo N.
> Be' con ragionamento analogo penso che sia Vcc - .6.
Anche in questo caso...
> Il fatto che poi in pratica si Misuri Vcc e' dovuto sostanzialmente alla
> limitata resistenza interna del Voltmetro utilizzato, che "scarica il tuo
> diodo" con una costante di tempo t=Rv*Cg (capacita' della giunzione).
E se metti in parallelo al diodo un bel condensatore (basta 1 microfarad
non elettrolitico)? Con i multimetri attuali che hanno res. d'ingresso
di 10 Mohm, avresti una costante di tempo di 10 secondi. Dovresti vedere
qualcosa, no?
Di piu': se ci fosse la d.d.p. che dici, ci sarebbe anche per un diodo
isolato. Allora fai cosi':
1) metti il solito condensatore in parallelo al diodo
2) colleghi una resistenza, e scarichi la capacita', ottenendo energia
3) stacchi la resistenza, e lasci che la capacita' si ricarichi
4) goto 2.
Cosi' ottieni energia gratis, o meglio a spese dell'ambiente che ha una
certa temperatura, violando il secondo principio della termod.
(L'avevo detto che la fisica c'entra e come ;-) )
Del resto, hai mai visto la caratteristiche corrente/tensione dei diodi
a giunzione? Non passano forse per l'origine?
-------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Thu May 20 2010 - 21:15:48 CEST