Subject: tempo relativistico

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: 1998/10/17

Claudio Falorni ha scritto:
> Il dubbio sta nel fatto che non sono del tutto sicuro circa il
> rallentameno dei periodi:
> Sono meno i periodi, oppure i periodi sono i soliti ma e' cambiata la
> durata del periodo?
> (pensavo alle contrazioni delle lunghezze, all'accelerazione di
> gravita',...)
Se anche tu non firmassi da Pisa, lo si capirebbe dal tipico uso
dell'aggettivo "solito" :-).
Io vivo a Pisa da tempo immemorabile, ma ancora non mi vien fatto di
dire "il solito periodo" per "lo stesso periodo".

Certo usare un orologio a pendolo in un satellite o in un'astronave non
e' proprio il meglio: dove lo trovi il campo gravit. che fa oscillare il
pendolo?
Pero' potremmo pensare a un pendolo a molla, un orologio a bilanciere, o
qualsiasi altro congegno meccanico (indip. dalla gravita') che abbia un
periodo proprio.
La contr. delle lunghezze non c'entra proprio niente, tra l'altro
perche' il moto del tuo orologio potrebbe svolgersi in direzione perp.
almoto relativo dei due riferimenti.

Potrebbero essere meno i periodi?
Domando: i periodi fra cosa? Ossia: se vuoi confrontare i tempi misurati
dai due rifer. devi anzitutto identificare i due eventi iniziale e
finale.
Questi eventi potrebbero essere:
1) Il mio pendolo (rifer. A) raggiunge un estremo della sua oscillazione
2) Il pendolo raggiunge di nuovo lo stesso (il solito) estremo dopo 100
volte.
Questi due eventi sono ben definiti, tantoper A quanto per B.

Quando si dice che il tempo e' diverso nei due rifer. si dice
esattamente questo: che l'intervallo fra i due eventi 1 e 2, misurato da
A, con un orologio fermo in A, e' *piu' breve* dell'intervallo fra gli
stessi
eventi misurato da B con un orologio fermo in B.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica
Universita' di Pisa
Received on Sat Oct 17 1998 - 00:00:00 CEST

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