Re: Invarianza delle equazioni di Maxwell

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sun, 23 Apr 2017 21:50:39 +0200

Tommaso Russo ha scritto:
> A parte il tempo infinito che cio' richiederebbe, ma pensi che
> sarebbe proprio necessario rendere omogeneo tutto il materiale
> didattico disponibile, o almeno correggerne gli errori?
Non mi sono mai sognto di auspicare l'omogeneità, anzi.
E' ovvio che la presenza di interessi e modi di pensare diversi è
preziosa, senza farlo tanto lunga.
Gli errori sono un altro discorso, anche se mi rendo conto che
decidere quali sono errori e quali no sarebbe assai delicato, e certo
non mi sognerei neppure l'istituzione di un qualche UCETF (ufficio
correzione errori nei testi di fisica)
Anche perché sarei il primo a incorrere nelle sue condanne :-)

> ...
> E chi e' veramente interessato a un argomento finisce per
> autocorreggere gli insegnamenti ricevuti, confrontandoli con altre
> versioni ed elaborando alla fine una sua personale esposizione che
> gli/le risulta convincente e soddisfacente. Se non fosse cosi', gli
> errori di trasmissione del sapere si accumulerebbero producendo alla
> fine un corpus che non ha nulle a che vedere con le elaborazioni
> originali...
Così consideri però soltanto un aspetto della questione.
Quello dello sviluppo della conoscenza, coltivato mediante
autocorrezione e sfrondatura grazie all capacità critica degli allievi
ecc.

Trascuri però che le lezioni arrivano anche a (e i testi vengono
studiati anche da) studenti di livello più modesto, senza essere
scadente, che si servirano di quelle conoscenze per svariate attività
(last but not least l'insegnamento preuniversitario).
Questi non sarebbero in grado di svolgere quel lavoro di critica e
correzione, e al contrario hanno bisogno di materiale ragionevolmente
affidabile.
Quindi una soglia, un minimo di sicurezza sarebbe necessario.
Anche se non so come lo si potrebbe garantire istituzionalmente.
Ma come minimo un cert livello di dialettica, di controllo, di
dibattito, aiuterebbe.
Il contrario del "cane non morde cane" che mi sembra prevalente.

> Bah, ma alla fine direi che quanto Effe ha letto su una fotocopia
> (immagino passatagli dalla prof) puo' essere confermato: in un caso
> particolare ma realistico, trasformando i campi E e B in modo molto
> ragionevole e applicando le trasformazioni galileiane, si trova che nel
> riferimento S' farebbero la loro comparsa dei monopoli magnetici.
>
> I messaggi che volevo inviargli con la mia risposta su fisf erano due:
> - guarda che trattare le trasformazioni delle leggi di Maxwell per
> trasformazioni galileiane o lorentziane e' lungo, complesso e richiede
> dimestichezza con strumenti di analisi differenziale che (ancora) non
> conosci;
> - comunque, per stabilire l'incompatibilita' delle eq.ni di Maxwell
> con la relativita' galileiana, tali trasformazioni non sono necessarie:
> basta confrontare la composizione delle velocita' galileiana con la
> previsione delle eq.ni di Maxwell, valida in qualsiasi riferimento, di
> onde elettromagnetiche che si propagano nel vuoto a velocita'
> 1/sqrt(eps_0 mu_0).
>
> Vista la risposta che ha dato a te qui su isf in data 07/04/2017 13:36,
> direi che ha ben recepito il tutto :-)
Ottimista ma forse corretto.
Ma siamo al solito punto: l'OP mi è parso uno studente ben al di sopra
della media.
E gli altri?
Che fisica vogliamo insegnare, in modo che a una frazione non
trascurabile degli allievi resti qualcosa di solido?
                                                       

-- 
Elio F
Received on Sun Apr 23 2017 - 21:50:39 CEST

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