Re: Una domanda sulla gravitá
Il giorno martedì 20 dicembre 2016 20:48:02 UTC+1, Elio Fabri ha scritto:
> No, tu non ti puoi rendere conto della "banalità" della domanda, prima
> di tutto perché non è affatto banale.
> Una delle più grandi rivoluzioni scientifiche del secolo scorso, credi
> davvero che si possa definire "banale"?
per 'banale' la Treccani indica "privo di originalità"... ecco, lo interpreti in quel modo per favore :)
> Il modo come formuli la domanda mi fa capire che hai scarsa
> familiarità già con la vecchia meccanica newtoniana, quindi il problema
> (per uno come me) è: come si fa a fargli fare in un colpo solo questo
> gran salto?
> E' possibile?
sicuramente sono arrugginito, soprattutto nella terminologia, spero fosse chiaro il senso. uno fermo ed uno in moto nello stesso sistema di riferimento
(per darle un'idea ho fatto sia Fisica I che II nel corso di laurea in scienza dei materiali...non ho mai brillato per carità, ma i concetti credo di averli capiti :) )
> 2) Che bisogno c'è di far avvicinare il primo al secondo?
> A te sembra che questo occorra per "innescare" il moto del secondo.
> Ma non è così: nella fisica newtoniana due corpi *a quaklunque
> distanza* esercitano uno una forza attrattiva sull'altro, e quindi lo
> mettono in moto se all'inizio erano entrambi fermi.
> Naturalmente la forza è tanto più piccola quanto più sono distanti,
> quindi sarà piccola anche l'accelerazione; ma questa è solo questione
> di grado, non c'è una soglia.
...trascurando eventuali attriti statici...io non avevo specificato nel vuoto ed in assenza di attriti...me lo passi questo ;)
> Non aggiungo altro, in attesa di vedere come ti va con Tommaso :-)
ogni contributo è assolutamente apprezzato :)
grazie
> --
> Elio Fabri
Received on Thu Dec 22 2016 - 10:29:14 CET
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