Maurizio Malagoli ha scritto:
> Non ho detto che sui testi più moderni (Sakurai, Picasso, Griffith,
> Konishi, ...) non ho trovato queste cose, ma solo che non ho trovato
> niente che spieghi in modo diverso il perché un fotone attraversi o no
> un cristallo e perché varia la sua polarizzazione. E siccome so che il
> mio studio è estremamente limitato chiedevo notizie a voi.
Credo di averti risposto ampiamente: non hai trovato niente perché
nessuno (quanto meno, la larghissima maggioranza dei fisici che si
pongono il problema) crede che si possa trovare una risposta.
> E' vero che non sono uno studente di fisica o un professionista della
> fisica, ma dire che studio filosofia mi sembra scorretto.
>
> Studiare i fondamenti della fisica è filosofia? Ti faccio un
> parallelo con il mio mestiere: sviluppo software. Studiare i
> fondamenti del software (information hiding, principio di Liskov, ecc.)
> E' studiare software o fare filosofia?
Evidentemente avevo un ricordo sbagliato, non so perché.
Non te la sei mica presa?
Non era mia intenzione svalutare i tuoi interessi.
Se si tratti di filosofia o no, è opinabile.
I fondamenti di una scienza non sono filosofia della scienza?
Quanto agli esempi informatici, mi sono del tutto oscuri...
Resta la mia opinione: che sia impresa difficile (disperata?)
occuparsi dei fondamenti di una scienza che non si padroneggia nei suoi
contenuti principali.
Questo lo dico non con riferimento a te, ma a chiunque: si tratti pure
di un Popper o simili.
Purtroppo la situazine è problematica, perché quelli che invece i
contenuti li padroneggiano, raramente si curano dei fondamenti.
Anche perché l'ambiente non li incoraggia, anzi li penalizza.
> Altra cosa. La tua traduzione
>
> "Le ragioni per cui un dato fotone attraversi o no il cristallo, e il
> modo in cui varia la direzione della sua polarizzazione quando lo
> attraversa, non possono essere esaminati sperimentalmente e vanno
> percié considerati estranei al dominio scientifico"
>
> mi ricorda molto quello che dicevano quel tale: lascia perdere il
> pensare che nella natura esistono gli atomi, è una domanda senza
> senso, oppure quello che Pauli diceva al riguardo di certe domande di
> Einstein: domande equivalenti al chiedersi quanti angeli ci stanno su
> un spillo.
Non stai facendo un po' di confusione?
Quella non è la *mia* traduzione: è la tua citazione dall'ed.
Boringhieri.
E perché ignori tutto quello che ho scritto dopo aver proposto la mia
traduzione?
A cominciare dall'asserzione di partenza:
> Questa è una questione fattuale, non di principio.
--
Elio Fabri
Received on Mon May 22 2017 - 15:21:13 CEST