Re: Aiuto per traduzione

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Tue, 07 Mar 2017 21:25:26 +0100

Per cominciare, ringrazio tutti.
Ora cercherò di dare qualche risposta dove mi sembra utile.

Imparante ha scritto:
> La lista delle pubblicazioni di Einstein riportata da wiki inglese
> cita nel periodo 1903-1913 un solo articolo pubblicato su Jahrbuch der
> Radioaktivitaet. Ammettendo l'attendibilità di wiki e che l'articolo
> sia quello, qua ci sono le ultime 10-12 pagine in inglese. Magari c'è
> anche la parte in questione.
>
> http://www.pitt.edu/~jdnorton/teaching/GR&Grav_2007/pdf/Einstein_1907.pdf
Purtroppo non è quello.
Del resto non torna neppure l'anno: quello che cercavo è del 1908.

Davide Campagnari ha scritto:
> Prima di dare la traduzione però tiro a indovinare: è la virgola
> dopo "welche die" all'inizio della proposizione relativa alla fine
> del periodo che ti disturba. Qualora avessi indovinato, voglio
> rassicurarti: quella virgola è decisamente fuori posto ;-)
No, non era quella :-)
La mia conoscenza del tedesco è molto superficiale, però credo di
ricordare che la virgola dopo un pronome relativo sia regolare (o
forse *era* regolare un tempo).

Un paio di chiarimenti:
> ...
> - non so cosa intenda con "sistema di coordinate di determinato
> stato di moto" (Koordinatensystem von bestimmtem Bewegungszustande):
> vuol forse dire sistema inerziale?
La ragione per cui avevo chiesto aiuto è che avevo tradotto ma qualche
punto mi lasciava perplesso, per cui temevo di aver frainteso.
Uno era proprio quello: che cavolo vuol dire "bestimmtem
Bewegungszustande" (alla lettera "stato di moto determinato", come hai
scritto anche tu)?

Pangloss ha scritto:
> ...
> Mein Gott, com'e' tortuoso il tedesco!
> Sara' anche la mia lingua madre, ma spero che la mia traduzione non
> abbia distorto il significato della frase di Einstein...
Questo era l'altro punto: un unico periodo con una sintassi involuta
mica poco :-(
Mi sono sempre chiesto come pensano i tedeschi (e cme parlano): come
fanno a concepire un perido ricordandosi che hanno lasciato in sospeso
un verbo che va messo in fondo?
Tico esempio "welche die ... hat"
Ma forse ci sono due spiegazioni:
1) Quello è il tedesco di un secolo fa. Anche l'italiano di allora non
ci riuscirebbe sempre facile da leggere. Per es. avete mai letto
qualcosa di Croce? Sintassi e punteggiatura ineccepibili, ma per
seguire il filo del discorso ce ne vuole...
2) Probab. pensando e parlando non si concepiscono periodi così
complicati. Non ho idea: non ho nessuna pratica del tedesco moderno,
per es. dei giornali.

Mi aveva anche lasciato dubbioso il senso generale del discorso: la
teoria di Lorentz, fondata sull'etere immobile, renderebbe verosimile
l'invarianza della velocità della luce?
A me sembrerebbe proprio l'opposto, per cui temevo di aver capito
male.

Notate che in quell'articolo il detto principio è in realtà formulato
in modo piuttosto diverso che nel 1905.

E. comincia ponendosi il problema di sincronizzare orologi posti un
punti diversi di uno stesso rif.
Dopo aver stabilito di associare (in un dato rif.) un orologio a ogni
punto dello spazio (in realtà dice a *molti* punti) osserva che però
questo non basta:
"L'insieme di queste indicazioni orarie non ci fornisce però ancora
nessun 'tempo' come ci serve ai fini fisici. Ci occorrre ancora una
prescrizione in base alla quale gli orologi andranno regolati l'uno
rispetto all'altro."
e poi:
"Assumiamo ora che /gli orologi possano essere regolati in
modo che la velocità di propagazione di ogni raggio di luce nel
vuoto - se misurata con questi orologi - sia ovunque uguale a una
costante universale c/, purché il sistema di coordinate non sia
accelerato."
Segue quasi immediatamente la frase di cui avevo chiesto la
traduzione.

Anche nell'articolo del 1905 ci sono queste considerazioni, ma si
trovano *dopo* che il "secondo postulato" è stato enunciato
nell'introduzione.
Natur. si può dire che l'introd. è appunto un'introd., ossia la
presentazione di quello che in seguito verrà trattato in modo
rigoroso.
Però anche nella discussione dettagliata E. oscilla fra diverse
enunciazioni: usa per lo stesso concetto parole diverse: "Definition",
wiederspruchsfrier Weise" (in modo privo di contraddizioni),
"gedachter pyhisikalische Erfahrungen" (esperimenti fisici mentali),
"noch der Erfahrung" (secondo l'esperienza).
Francamente non capisco se E. intenda che la sua defin. di
simultaneità abbia un contenuto fisico o sia puramente convenzionale.

A mio parere dal 1905 al 1908 la posizione di E. è maturata, e
l'esposizione è molto più chiara.

Perché mi sono interessato a tutto ciò?
Principalmente perché secondo me c'è parecchio da obiettare al modo
tradizionale di presentare *oggi* l'argomento:
- primo postulato (principio di relatività)
- secondo postulato (invarianza della vel. della luce)
senza il minimo cenno al problema della sincronizzazione, che dovrebbe
*logicamente* venire prima.
                                   

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Mar 07 2017 - 21:25:26 CET

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