Re: Problemone concettuale

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Thu, 13 Jul 2017 14:33:54 +0200

lino.zamboni_at_gmail.com ha scritto:
> Cerco di essere il piu' semplice possibile a rischio di sembrar banale ,
> ma gli esempi possono essere complicati a piacere .
Falso che sia banale. Falso che si possa complicare a piacere.

(Per inciso, aiuteresti molto chi ti deve leggere, se imparassi una
semplice regola circa la punteggiatura.
Punto, virgole, due punti, ecc. *debbono* essere seguiti da spazio.
*Non debbono* essere preceduti da spazio.
Fine dell'inciso.)

E' falso che sia banale, e non solo perché non lo era prima di Galileo.
Tra l'altro questo è un pesante errore storico: F=ma non è *mai* stato
enunciato da Galileo, bensì da Newton.
Non lo è neppure ai giorni nostri.
La proposizione in linguaggio corrente non è affatto intelligibile senza
ambiguità.
Occorre sapere che cosa sia "forza", che cosa "massa", che cosa
"accelerazione".
Nel vero linguaggio corrente (non specialistico) i primi due termini
hanno significato ambiguo, anche lontanissimo da quello della fisica.
"Accelerazione" al pi=3DC3=3DB9 è noto in contesti come
"L'auto XXX ha un'accelerazione che da fermo le fa raggiungere 100 km/h
in 5 secondi."
Padroneggiare i significati precisi della fisica richiede uno studio,
che guarda caso è lo stesso che ti porta a capire il linguaggio
formalizzato di F=3Dma.
Quanto a quest'ultima, presa a sé non è sufficiente: occorre premettere
una quantità d'informazioni:
- F e a sono vettori?
- di che corpo si tratta?
-- (assimilabile a un punto materiale?)
-- in caso contrario, che cosa è F? che cosa è a?
- eccetera.

E' falso che l'esempio possa essere complicato a piacere, e te lo
dimostro subito, restando nella fisica classica.
Prendiamo la legge dell'induzione e.m.: E =3D3D -dPhi/dt.
Traduzione in linguaggio corrente (?): "la f.e.m. è data dalla
variazione nel tempo del flusso d'induzione magnetica, cambiata di segno".
E' evidente che questa traduzione è largamente imprecisa, anzi
inutilizzabile:
- Che cos'è la forza elettromotrice? Dobbiamo presupporre un'ampia
trattazione dei circuiti elettrici.
- F.e.m. dove? Si deve chiarire che stiamo pensando a una determinato
circuito chiuso.
- Induzione magnetica? Che cos'è? Occorre uno studio preliminare del
magnetismo.
- Flusso? Questo è un concetto matematico, e non vedo proprio come
tradurlo in linguaggio corrente, se non facendo un lunghissimo e
impreciso giro.
- Variazione nel tempo? Ho usato questa espressione, come la più vicina
al concetto formale matematico di derivata. Ma in realtà vale anche qui
il discorso fatto per il flusso.

In realtà quell'enunciato "in linguaggio corrente" non lo è affatto: è
solo una forma discorsiva utilizzabile da chi abbia già completa
padronanza della materia, il che richiede che sia anche padrone del
linguaggio formale.

Concludendo: è il sottinteso epistemologico che a mio parere è sbagliato.
Da questo punto di vista *non c'è nessuna differenza* tra fisica
classica e quantistica.
In entrambi i campi bisogna impadronirsi di un vocabolario, di un quadro
concettuale, prendere conoscenza con un insieme di fenomeni...
La differenza - secondo me - è solo che per la fisica classica tutto ciò
viene fatto gradatamente e dando l'illusione che non ci si scosti dalla
visione del mondo del senso comune. Cosa in realtà falsissima.
Poi compare la f.q., e all'improvviso si scopre che non si può più
andare avanti così...
Ma in realtà è dai tempi di Galileo che non si faceva questo, c=3D
he si era
abbandonata l'illusione della traducibilità. Spesso senza rendersene conto.
                                             

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Jul 13 2017 - 14:33:54 CEST

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