Re: Cosa vede il secondo gemello?

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sun, 30 Jul 2017 15:42:51 +0200

JTS ha scritto:
> Cerco di spiegarmi meglio, delineando qui il calcolo piu'
> dettagliato nel caso di sistemi inerziali.
> ...
Adesso ho capito. Per lo meno, ho capito che cosa cerchi, e di siouro
non ha niente da fare con quel mio scritto.
Scusa il ritardo (colpa mia, non dei moderatori).
Ma mi sono andato a rileggere Bell e ho lelto le prima pagine di
Miller.
Solo le prime pagine, perché ho deciso che il punto di vista
costruttivo non mi convince.
Ora cerco di spiegare brevemente perché.

Secondo Bell una presentazione costruttiva della RR è più persuasiva.
A me non pare, se si va a vedere quanto siano delicati e complessi i
ragionamenti che bisogna fare.

Tutto il calcolo del moto di un elettrone in orbita ti pare semplice?
Per di più, bisogna assumere la forma relativistica delle leggi della
dinamica, che quindi bisogna ricavare, passando per le TdL.
Poi esiste una difficoltà più fondamentale, che Bell (che non era uno
sprovveduto) vede ed enuncia chiaramente.

Le eq. di Naxwell e le leggi del moto di cariche in campi e.m. *non
sono sufficienti*, dato che in un sistema reale debbono agire altre
forze.
E' infatti noto (e lo era già ai tempi di Lorentz-Einstein) che un
sistema di cariche soggette a sole forze e.m. *non può essere in
equilibrio*.
Ma di queste altre forze non sappiamo niente in generale, e siamo
costretti a *postulare* che anche le loro leggi siano invarianti per
TdL.
In altre parole, siamo costretti ad assumere la validità universale
del principio di relatività.
Allora tanto vale assumerlo dall'inizio, come fa Einstein...

Miller afferma che la RR è una "teoria di principi": si basa sui due
famosi postulati, che vengono enunciati all'inizio e bisogna digerire
così come sono.
Cosa particolarmente ostica perché (dice Miller) i due postulati
appaiono contraddittori: nessun "modello naturale" della luce appare
compatibile con entrambi.
Scrive Miller:

"In other areas of undergraduate physics, results are deduced on the
basis of dynamical laws involving specific physical forces or fields."

Questo è falso: basta pensare alle leggi di Newton.

Quanto alla contraddizione dei postulati, il mio punto di vista è più
radicale: di due postulati non c'è bisogno, dato che il secondo *è
conseguenza del primo*.
Ma questo è un discorso complesso, che posso solo accennare.

La conclusione dello scritto di Bell, che è molto chiara e precisa
circa le differenze tra Lorentz e Einstein, richiederebbe di essere
discussa circa la lezione che lui ne trae, e la sua covinzione che
"... there is also something to be said for taking students along the
road made by Fitzgerald, Larmor, Lorentz and Poincaré."
Io non la condivido.
E va anche detta una cosa. Poco sopra Bell scrive:

"The difference of style is that instead of inferring the experience of
moving observers from known and conjectured laws of physics, Einstein
starts from the hypothesis that the laws will look the same to all
observers in uniform motion."

Che questo fosse in gran parte vero un secolo fa, siamo d'accordo.
Ma oggi le cose stanno diversamente.
Ho discusso la questione per es. in

http://www.sagredo.eu/Q16/lez04.pdf

da pag. 63 a pag. 65.

C'è un altro punto che va chiarito, visto che riguarda da vicino il
tuo proposito.
A un certo punto Bell scrive:

"All this for uniform motion: accelerated observers are not considered
in the 'special' theory."

Questa è una frase *molto* pericolosa, nel senso che lascia credere
che siano invece di competenza della RG.
La mia opinione è opposta.
La distinzione RR/RG non ha a che fare con moti uniformi o accelerati,
ma con spazio-tempo piatto opure no.
Perciò niente ti vieterebbe di fare il conto che dici, per un
"osservatore" (io odio questa parola!) accelerato.
Sarebbe molto più complicato di quello già complicato per un moto
uniforme, ma si farebbe secondo le stesse linee.
Non ho idea se qualcuno l'abbia fatto (cosa che finalmente risponde
alla tua domanda iniziale :-) ).

Altra critica a Bell (l'ultima). Scrive:

"And it is often simpler to work in a single frame, rather than to
hurry after each moving object in turn."

Questo non è onesto.
Sapeva perfettamente (Bell) che per es. nel caso dell'elettrone che
gira attorno a un nucleo in moto uniforme è di gran lunga più semplice
scrivere il moto nel rif. in cui il nucleo è fermo, e poi trasformare.
                            

-- 
Elio Fabri
Received on Sun Jul 30 2017 - 15:42:51 CEST

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