Il giorno lunedì 21 agosto 2017 10:36:02 UTC+2, JTS ha scritto:
> Am 16.08.2017 um 16:18 schrieb lino.zamboni_at_gmail.com:
> > Le conosco ma non ho trovato niente al riguardo (ma puo' darsi che mi sia > > sfuggito)
> Credo di averlo trovato io (ho fatto una ricerca con Google!):
> http://www.feynmanlectures.caltech.edu/II_28.html
> Le cose che sono scritte li' non sono pero' necessariamente fatte da
> Feynman, visto che quelle sono le sue lezioni, non un suo articolo.
Ti ringrazio, lo metto nelle cose da leggere ed eventualmente rileggere con attenzione.
> Fra l'altro la tua affermazione che Fermi sia "corretto successivamente
> da Feynman" non mi pare giustificata da quello che ho letto negli
> articoli linkati; ma proporrei di lasciare stare il tema di discussione
> "chi ha fatto cosa" che almeno per me non e' molto fruttuoso.
Sono perfettamente d'accordo.
> Per indicare l'indice con cui si somma (e' questo che intendi?) puoi
> scrivere \sum_i; per esempio:
>
> \sum_i {a_i}
>
> non so se sia la notazione Latex piu' giusta ma mi sembra che si capisca
> (un editor online me lo ha compilato)
Ho capito, ma vista la "particolarita'" della sommatoria (come indicheresti
per esempio il 2° termine : a2*alpha^2.5 come elemento generico che nasce dagli indici della sommatoria?). Normalmente e' facile, con notazione Latex che non conosco...
La sommatoria in effetti puo' essere scomposta in due opportune sommatorie la
cui somma e' equivalente, ma preferisco indicare i singoli termini per evitare,
in questo contesto confusioni.
> > ... ma cerchero' di mostrare i primi termini > m = K \hbar c
> \(0.5\alpha^2+0.4\alpha^2.5+0.8333\alpha^3+1.1857\Alpha^3.5+
> > +1.48333\Alpha^4+.....)
>
> Vorrei sapere come hai ragionato e cosa e' \alpha.
Alpha = 0.00729735.... costante di interazione elettromagnetica
(per il resto vedi piu' avanti)
>(e magari arriva con
> buona approssimazione al valore della massa dell'elettrone)
Con i dati forniti non e' difficile calcolarla (calcolatrice e un po' di pazienza)
> potrebbe
> essere addirittura pubblicabile.
Non ambisco a riconoscimenti "accademici". Durante la carriera professionale nel campo di ricerca che mi e' proprio ho gia' avuto in abbondanza riconoscimenti e soddisfazioni(anche economiche).
> Senza conoscere te, e senza avere
> nessuna informazione su quello che hai fatto, posso solo dire che su una
> cosa del genere la probabilita' di essersi sbagliati o avere fatto cose
> gia' fatte da altri e' molto alta.
Preoccupazione piu' che logica.
Prevedendo che si poteva arrivare a questo punto, ho chiesto ai moderatori,
se nel caso (che ora si presenta), potevo far riferimento ad elementi della mia preparazione scolastica ed attivita' professionale.
Per la mia preparazione scolastica (tra altri "pezzi di carta" meno importanti)
posso citare una laurea in ingegneria nucleare presso (l'allora glorioso ora
praticamente defunto) istituto di impianti nucleari dell'università di Pisa.
Molti(alcuni)hanno un titolo di studio simile, che per me e' stato solo il presupposto per iniziare l'attivita' lavorativa che ti citavo, in un campo di frontiera, molto inusuale e molto interessante.
Se il moderatore non mi da' il consenso, posso soddisfare questa possibile curiosita' solo via mail a chi me lo richiede.
Vorrei ora affrontare ancora 2 temi :
1)Una migliore definizione dei parametri (non ancora esaustiva ma spero
significativa)
a1= 1/2
a2= 1/2.5
a3= (1/3 + 1/2)
a4= (1/3.5 + 1/2.5 + 1/2)
a5= (1/4 + 1/3 + 1/2.5 +1/2)
............................
La matrice di cui parlavo funziona solo come "generatore
combinatorio", la fisica che "e' sotto" presenta una sua logica
che poi diverge leggermente.
Una matrice "corretta" rende conto di cio'.
La matrice iniziale fallisce alla 5 cifra decimale.
La matrice corretta fallisce alla 7 cifra decimale
Tenendo conto della propagazione degli errori e
dell' approssimazione con cui e' stata misurata "m"
credo che quanto calcolato possa essere sufficiente.
2)Definizione del tipo di ragionamento:
Non voglio prendermi meriti che non ho.
Ho trovato elementi di quanto detto (che cerco di
mettere insieme)in un brogliaccio di un ex prof.
di istituzioni matematiche e m.q.. Ho avuto il
privilegio di conoscere e fare amicizia con questa
affabile e discreta persona che con la sua benevolenza
mi ha fatto nascere le curiosita' in F.Q. e R.G.
Mi ha donato il brogliaccio dicendomi di farne quello che volevo.
Quello che ho finora capito (tra miei limiti e limiti di calligrafia)
e quanto segue :
a)I termini con "n" intero della sommatoria (ai*Alpha^n) derivano (dopo qualche
elaborazione)da considerazioni (valutazioni) sull'autoenergia dell'elettrone
considerato "massless".
b)I termini con "n" frazionario derivano da valutazioni sull'interazione
fotone-elettrone "massless"
c)Il tutto ha a che fare con una applicazione "inusuale" dei diagrammi di
Feynman (per quanto ne so)
Aggiungo solo che la stessa procedura porta a risultati interessanti
anche nel caso del neutrino elettronico (anche se la massa sperimentale e' misurata in termini di limite).
Basta considerare la costante di interazione elettrodebole : 1.027*10^(-5) .
(Si ricava dalla costante G di fermi e massa del protone).
Altre validazioni indirette con ampliamento a sinistra della sommatoria
danno risultati interessanti.
Per ora mi fermo qui.
Lino
Received on Mon Aug 21 2017 - 16:21:26 CEST