Re: i fisici non dovrebbero insegnare matematica ...

From: superpollo <utente_at_esempio.net>
Date: Sat, 08 May 2010 15:54:03 +0200

Giorgio Pastore ha scritto:
> superpollo wrote:
> ...
>> hai idee/proposte al riguardo? parliamone... vediamo su quali criteri
>> oggettivi baseresti e tue "scale relative"
>
> L' oggettivit� non deve essere un mito. Se mandi un articolo al Physical

magari non si deve trovare l'oggettivita' assoluta, ma ci si deve
approssimare il piu' possibile ad essa. come? stabilendo criteri che siano:

1) discussi a fondo e poi condivisi
2) trasparenti
3) imparziali
4) predefiniti
5) immutabili (su una scala di tempo ragionevole)

> Sulla didattica ho idee ma basate su fatti. Qui a Trieste, a Fisica da
> almeno 20 anni esistono giudizi degli studenti (sotto varie forme, in
> alcuni periodi ufficiali, in altri no). Nessuno ha mai creduto che fosse
> significativa la differenza tra un 5 e un 6 o che i dati di un anno
> fossero necessariamente confrontabili "oggettivamente" con quelli di un
> altro.
> Ma ti assicuro che la differenza tra un 2 e un 9 � chiara a tutti,
> interessati inclusi. A onta della non-oggettivit�, non-scientificit�, e
> non-so-che-altro del sistema.

il problema -- lo ripeto -- e' stabilire i criteri e poi richiedere a
chi valuta di motivare la valutazione in base a linee guida chiare che
si allineino alla lettera a tali criteri.

> Se a un meccanismo del genere, con tutti i suoi limiti, si aggiungesse
> un minimo di feedback positivo/negativo, sarebbe gi� un modo per
> innescare circoli virtuosi nel sistema.

o viziosi. quello che tempo (visto anche che siamo in italia) e' che in
pratica sivengano a creare meccanismi ricattatori e di protezionismo
degli "amici". e questo purtroppo accade gia' in assenza di criteri
chiari stabiliti nero su bianco e comprensibili anche a un bambino di 5
anni.

esempio: gli incarichi dati nelle scuole e pagati col fondo di istituto:
come sappiamo quello che spesso accade e' che gli incarichi +
remunerativi vengono dati sempre ai soliti amici del dirigente, con la
foglia di fico della valutazione della professionalita' e della
competenza (il che in pratica non vuole dire nulla, e quindi lascia
completo arbitrio nelle decisioni del dirigente), mentre gli ancarichi
"merdosi" vengono sbologniati ai "nemici"

ho visto ben troppe di queste cose per credere come te (anima bella) nei
circoli virtuosi

> E' troppo complicato ? O non sar� che la paura di un giudizio poco
> lusinghiero blocca tutto ?
>
> Certo, so bene i limiti e i pericoli di un sistema basato solo sulle
> valutazioni degli studenti. Ma quelli si possono affrontare e si
> correggono subito dopo, come "perturbazione all' ordine successivo".

allora bisogna che ci siano una serie di pesi e contrappesi, in modo che
la valutazione non venga affidata a un solo soggetto, ma a diversi
soggetti, fra loro indipendenti e paritetici, e che abbiano
possibilmente interessi conflittuali (= democrazia). ma questo contrasta
con a tendenza autoritario/militaresca che sta affermandosi a vari livelli

> ...... considera per esempio di voler
>> misurare le capacita' professionali di un chirurgo in base alla
>> mortalita' dei pazienti, e poi confronta uno che fa trapianti di
>> fegato con un chirurgo ortopedico... lo vedi il problema?
>> lo stesso accade con la didattica: anche a patto di misurare in modo
>> oggettivo la "qualit� della didattica", come puoi tenere conto della
>> miriade di condizioni al contorno che determinano tale qualita'?
>> (livello di partenza dei discenti, voglia di studiare degli stessi,
>> tendenza dei genitori alla giustificazione, colleghi sessantottini,
>> presidi che lottano per diffondere un'immagine di facile promozione,
>> livello delle infrastrutture informatiche ... e quant'altro ... e
>> questo anche volendo ignorare il problema *fondamentale* di come
>> misurare il "prodotto finito" )
>> la mia opinione e' che se si ha un minimo di onesta' intellettuale si
>> deve accettare che il problema non ha una "vera" soluzione,
>> scientificamente solida ... se poi si vuol far politica, beh allora di
>> tutto e di piu' ;-) e il capro espiatorio si trova sempre
>
> Per me l' ultima frase � rivelatrice del problema di fondo. Quello di
> temere di fare da capro espiatorio. Ma perch� ? Certo, se si ragiona con

vedi sopra. perche' non sono venuto da marte e vedo le cose che gia'
succedono.

> la logica della carota e del bastone, uno pu� temere di essere
> "bastonato" se risulta l' ultimo in classifica "suo malgrado". O, nel
> sistema italiano, di prendere la carota in testa se si � il primo :-) .
>

appunto.

> Eppure non vedo perch� dovrebbe essere impossibile concepire la
> valutazione come indicazione di quanta strada ancora c'� da fare per
> migliorarsi.

a meno che questo non si ripercuota sui soldi, perche' e' chiaro che un
docente non ha tutta ma nemmeno la maggior parte della responsabilita'
dei risultati conseguiti dagli alunni (cosi' come un meccanoco non ha la
responsabilita' principale dello stato di salute della tua macchina
quando gliela porti a riparare, o un medico non ce l'ha se dopo averti
consigliato una terapia tu poi non la segui)

> La cosa paradossale, secondo me, � che se ci pensi un attimo, tutte le
> perplessit� che tu (ma non solo tu) sembri avere sull' argomento, non
> le accettteresti in bocca a un tuo studente, riferite alla *tua*
> valutazione sulla *sua* preparazione :-)
> Che garanzia di oggettivit� d� la valutazione di un docente ? La nuda

forse non sai che:

1) esistono delle cose che si chiamano "griglie di valutazione" basate
su criteri trasparenti/oggettivi/largamente condivisi:

http://tinyurl.com/365425n

2) la valutazione dev'essere ampiamente motivata in base a suddette
griglie; tant'e' vero che uno studente puo' -- se vuole -- darsi da se'
la valutazione (io faccio cosi' ad esempio, i miei studenti si assegnano
il voto l'un l'altro dopo un breve discussione sui criteri di
valutazione da utilizzare)

> verit� � che non c'� nessuna garanzia: lo stesso studente, pu� fare
> un esame con me e prendere 24, rifarlo con un collega e prendere 28. E

molto strano. evidentemente dovete mettervi d'accordo tu e il tuo
collega. 4/30 e' una differenza veramente troppo ampia. direi che 2/30
e' il massimo possibile (come discrezionalita').

> allora ? Solo per questo non si danno voti, non si valuta e non si cerca
> di indicare agli studenti cosa fare per migliorare ? Sappiamo tutti che
> un singolo voto basso non dice nulla sulla carriera scolastica ma una
> edia su decine di esami qualcosa comincia ad indicarla. O no?

vedi? sei proprio tu che attribuisci un valore di non oggettivita' alla
valutazione, anzi metti le mani avanti come per voler dire che
l'oggettivita' e' impossibile.

> Discussioni sull' opportunit`o meno di valutazione della didattica
> nella scuola le sento da decenni. Mi piacerebbe molto di pi� che ci
> fossero discussioni su esperimenti di valutazione.

questo e' proprio quello che manca, per rendere veramente scientifica la
discussione nel merito. esperimente possibilmente "non invasivi" ;-)

> E almeno da chi ha un background di fisica, mi aspetterei un'
> atteggiamento pi� pragmatico-sperimentale :-)

e altrettanto io mi aspetterei un maggiore rispetto per l'oggettivita'
come scopo da perseguire e al limite raggiungere.

saluti
Received on Sat May 08 2010 - 15:54:03 CEST

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