Re: Un piccolo esercizio di relatività (ristretta!)

From: Christian Corda <cordac.galilei_at_gmail.com>
Date: Sun, 28 Jan 2024 09:57:12 -0800 (PST)

> Si è chiaro, ed è lo stesso ragionamento alla base dell’altro tuo lavoro su Found. of Physics. Quel ragionamento poi alla fine, dopo un po' di fatica, mi si era chiarito, nel senso che ho capito come avevi costruito abilmente l'argomentazione, ma non mi convinceva del tutto, allora come ora. Perché per calcolare la differenza di tempo proprio “misurato dai due osservatori” devi “fare la somma di tutte differenze degli infiniti orologi che ci sono lungo la traiettoria della luce”? Non bastava calcolare semplicemente i tempi propri lungo le linee d’universo dei due osservatori e fare la differenza? Ora, per carità, io posso anche non capire granché di relatività, ammetto di avere molte lacune, ma se prendo per es. il Landau, Teoria dei campi, MIR 1985, pag. 22, leggo:<<Il tempo indicato da un orologio, *solidale con un corpo dato*, è detto tempo proprio *di questo corpo*.>> e poco più avanti (pag. 23):<<L’intervallo di tempo indicato da un orologio è uguale all’integrale 1/c $\int$ d
s *preso lungo la linea d’universo di questo orologio*.>> Si parla sempre di UN orologio, quello solidale con l’osservatore, della linea d’universo di questo orologio, e dell'integrale calcolato su questa linea. Magari mi sbaglio io, ma è sbagliato anche il Landau?
>
> Ciao, PF







Certo che il Landau non sbaglia, ma si riferisce ad una cosa completamente diversa, parla di un corpo in movimento! Qui per "osservatore fisso "si intende un tizio fisso nel centro del sistema di riferimento che prende le misure di spazi e tempi utilizzando la metrica di Minkowskii, e per "osservatore rotante" si intende un tizio ancora situato nel centro di riferimento ma che ruota solidalmente al ricevitore orbitante e che prende le misure di spazi e tempi  utilizzando la metrica di Langevin. Le misure dei tempi vanno dunque calcolate lungo la traiettoria della luce. Un errore che han fatto pressoché tutti coloro che han commentato qui è che quando si analizzano tempi propri in relatività,  non basta  trasferire questi tempi propri da un evento di trasmissione a un altro, perché gli effetti dipendenti dalla traiettoria devono essere presi in debita considerazione.
Ciao, Ch.
Received on Sun Jan 28 2024 - 18:57:12 CET

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