Re: Riflesioni sul concetto di forza

From: Luigi Fortunati <fortunati.luigi_at_gmail.com>
Date: Mon, 23 Oct 2017 21:56:50 +0200

amedeoroma99_at_gmail.com lunedì 23/10/2017 alle ore 11:19:05 ha scritto:
> Se c'e' anche l'astronave B inizialmente in quiete con A e poi solo A accende
> i motori succede che per A e' B che accelera e viceversa per B e' A che
> accelera, pero' non possono accelerare tutti e due perche' l'unica forza
> agisce su A ma non su B e allora l'unica accelerazione e' quella di A! Che
> significato ha sostenere che su B agisce una forza "apparente" solo perche' B
> "sembra" accelerare nel riferimento di A? Su B non agisce nessuna forza,
> punto!

Esatto.

L'astronave B non c'entra proprio NULLA con l'accelerazione di A che è
dovuta esclusivamente al suo motore e non ai "riferimenti" dalla quale
è osservata.

In tutta questa questione della forza e dell'accelerazione, gioca un
ruolo fondamentale l'inerzia.

L'inerzia l'associamo alla mancanza di forza, al non fare niente, a non
reagire lasciando andare ogni cosa per il suo verso, senza accelerare
né rallentare.

L'inerzia è il contrario della forza.

La massa la definiamo inerziale proprio per indicare questa sua
presunta inettitudine.

E in realtà è proprio così ma solo se (e quando) la lasciamo in pace.

Ma quando una forza agisce su di essa, la massa smette d'essere
"inerziale" e si attiva reagendo con forza esattamente come fa la molla
che è inerte finché non la si disturba ma reagisce con forza non appena
la comprimiamo o la estendiamo.

Quando applichiamo una forza alla massa (o alla molla), essa smette
d'essere "inerte" e reagisce.

E com'è che reagisce? Esercitando una forza contraria a quella che
subisce: io spingo la massa e la massa spinge me.

Sempre, terzo principio.

E' una reazione "inerziale" ma non per questo meno "vera" d'ogni altra.

Due esempi.

Due bocce si scontrano, le loro masse rallentano (accelerazione
negativa), si fermano e poi riaccelerano dalla parte opposta.

Il loro moto era inerziale prima ed è inerziale dopo.

C'è solo inerzia, eppure vengono generate forze capaci di rallentare e
accelerare (F=ma).

E si tratta di forze *reali* perché funzionano esattamente come se ci
fosse una molla che viene compressa tra le due bocce e reagisce con
forza rallentandole e poi riaccelerandole nel verso opposto.

Non sarebbero forze apparenti quelle generate dalla molla interposta e
non sono apparenti le forze che si generano quando la molla non c'è.

L'altro esempio è la fionda, un sasso trattenuto da una corda elastica.

Quando la fionda gira, la corda s'allunga, perché?

L'unica spiegazione è che l'allungamento della corda elastica (che
trattiene il sasso) è dovuto a due forze opposte: quella centripeta
(della mano che trattiene la corda) e quella centrifuga (del sasso che
TIRA dall'altra parte).

Perché mai una forza (quella centripeta) dovrebbe essere REALE e
l'altra (quella centrifuga) apparente?

Le due opposte forze hanno pari caratteristiche e pari dignità perché
allungano la STESSA corda a molla, quindi sono entrambe vere e reali.

L'inerzia non è forza ma lo diventa quando viene attivata dall'esterno.

-- 
Luigi Fortunati
-Nonostante tutto il mio impegno non riesco a imporre alla mia ragione 
l'accettazione dell'irrazionale.
-Despite all my commitment I can not impose on my reason the acceptance 
of the irrational.
Received on Mon Oct 23 2017 - 21:56:50 CEST

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