Re: Riflesioni sul concetto di forza
Il giorno giovedì 26 ottobre 2017 09:50:03 UTC+2, LuigiFortunati ha scritto:
> Le pattinatrici A e B sono ferme l'una accanto all'altra al centro C
> della pista.
>
> La pattinatrice B sta ferma, immobile.
>
> La pattinatrice A esercita una forza su B che accelera allontanandosi
> da C.
>
> La pattinatrice A ha fatto qualcosa, ha "agito", cioè ha spinto B.
>
> La pattinatrice B non ha fatto nulla, ha subito la spinta (la forza) di
> A.
>
> Passivamente.
>
> Inerzialmente.
>
> No, nient'affatto!
>
> La pattinatrice B ha REAGITO e ha anch'essa esercitato una forza su A,
> anche senza averne avuto l'intenzione e senza aver fatto alcunché per
> opporsi volontariamente.
>
> E' bastato essere lì, con la propria massa e la reazione è scattata
> AUTOMATICAMENTE (terzo principio).
>
> E infatti ANCHE la pattinatrice A accelera dalla parte opposta e
> s'allontana dal centro C!
>
> E' avvenuto tutto esattamente come se tra le due pattinatrici ci fosse
> stata una molla che al contatto s'è compressa.
>
> E sappiamo che quando una molla si comprime, FA FORZA e, in questo
> caso, la molla allontana allo stesso modo entrambe le pattinatrici
> indipendentemente da chi spinge e da chi è spinto, perché la molla
> compressa non fa preferenze fra un'estremità e l'altcontesti ra.
>
> Quando l'inerzia della pattinatrice B s'attiva, la forza che ne
> scaturisce è tutt'altro che apparente.
Non avrei mai creduto che ci fosse così tanto da riflettere su un concetto apparentemente così semplice.
A me piacerebbe tanto approfondire la questione della relatività della forza rispetto al riferimento che tu contesti e che anche a me sembra assurda.
Se esercito una certa forza F su un oggetto mi pare impossibile che tale forza possa essere diversa per chi sta in un altro riferimento.
Qualcuno può aiutarmi a capire?
Received on Fri Oct 27 2017 - 12:00:35 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Thu Nov 21 2024 - 05:09:57 CET