"Pangloss" <proietti_at_ica-net.it> ha scritto nel messaggio
news:slrnlhlqmk.48m.proietti_at_deb7.ica-net.it...
> [it.scienza.fisica 06 Mar 2014] Loris Dalla Rosa ha scritto:
>> .....(cut)
>> Io lascerei al fisico esprimersi sul punto 2., chiedendogli se, secondo
>> lui,
>> la definizione di "passato" e "futuro", data da H. in 2), sia davvero
>> "quella piu' conveniente".
> Nel mio post precedente ho detto che stentavo a capire il senso del brano
> di Heisenberg; particolarmente oscuro era per me l'uso fatto da H. della
> parola "presente".
> Nel frattempo ho potuto decrittare completamente tale brano, che intende
> effettivamente divulgare il concetto di cono-luce nello spazio-tempo.
> Ho messo in rete alcune figure tratte da tre diversi testi di relativita':
>
> http://pangloss.ilbello.com/Tmp/wald_pag5.jpg
> http://pangloss.ilbello.com/Tmp/light-cone_rindler.jpg
> http://pangloss.ilbello.com/Tmp/light-cone_resnick.jpg
[...]
> Occorre tenere ben presente che in RR la distanza spaziale e la distanza
> temporale tra due eventi dipendono dal sistema di riferimento considerato.
> In particolare la simultaneita' di due eventi (distanza temporale nulla)
> e' un concetto relativo (e non assoluto come nella fisica newtoniana).
> Nota come i testi di relativita' piu' tecnici e moderni (Wald e Rindler)
> si
> esprimano appunto in questi termini: "spacelike" o "elsewhere".
> Invece il testo divulgativo e vecchiotto (Resnick) si esprime proprio come
> il vecchiotto Heisenberg, chiama tale regione "presente assoluto",
> suppongo
> perche' tali eventi non appartengono al futuro o al passato assoluti.
>
> IMHO questa terminologia e' fuorviante per il principiante, che potrebbe
> pensare che gli eventi di tale strano "presente" siano eventi
> "simultanei",
> fraintendendo completamente la teoria.
> Consiglio i filosofi di evitare l'uso del termine "presente assoluto",
> sostituendolo con il piu' appropriato termine "altrove assoluto".
Ok, grazie dei link e dei consigli che fai seguire. Ho riletto anch'io il
brano di Heisenberg e noto che il seguente brano (parte finale della
citazione che ho gia' riportato e fonte della tua perplessita') potrebbe
ingenerare, per il principiante, il fraintendimento di cui dici:
<<L'intero intervallo temporale finito fra questi due istanti [cioe'
l'istante di emissione di un segnale luminoso dal punto dell'evento e
l'istante in cui un segnale luminoso di risposta da parte dell'osservatore
raggiunge il punto dell'evento] puo' considerarsi come il «tempo presente»
per l'osservatore all'istante
dell'osservazione. Qualsiasi evento realizzantesi tra i due tempi
caratteristici puo' esser detto «simultaneo» all'atto dell'osservazione.>>
Per fortuna Heisenberg fa seguire quanto segue:
<<L'uso della frase "puo' essere detto" mette in rilievo un'ambiguita' della
parola "simultaneo", dovuta al fatto che questo termine si e' formato con
l'esperienza della vita quotidiana, in cui la velocita' della luce puo'
sempre essere considerata come praticamente infinita. Effettivamente in
fisica questo termine puo' anche essere definito in modo leggermente diverso
ed Einstein nei suoi scritti ha usato questa seconda definizione. Quando due
eventi accadono nello stesso punto dello spazio simultaneamente, noi diciamo
che coincidono; cosi' il termine non e' piu' ambiguo.>>
Comunque, il fatto che anche tu abbia avuto bisogno di una seconda lettura
per decrittare bene il brano, mi conferma che, a ben maggior ragione,
Heisenberg come divulgatore valeva assai poco:-)
Un saluto,
Loris
Received on Mon Mar 10 2014 - 22:26:35 CET