Re: Ha ancora senso introdurre l'effetto fotoelettrico...

From: Wakinian Tanka <wakinian.tanka_at_gmail.com>
Date: Thu, 11 Jan 2018 15:22:47 -0800 (PST)

Re-invio questo post che ho inviato il 04/01/2018 perché ho l'impressione che sia stato perso.

12/01/2018 - 00:22

Il giorno giovedì 4 gennaio 2018 12:35:03 UTC+1, Giorgio Pastore ha scritto:
> Il 03/01/18 12:26, Wakinian Tanka ha scritto:
>
> > Il giorno lunedì 1 gennaio 2018 20:45:02 UTC+1, Giorgio Pastore ha scritto:
>
> >> Che pero' sembrano optare per una non dipendenza dell' effetto
> >> fotoelettrico dalla quantizzazione de campo e.m.
> >>
> > Appunto :-)
>
> Appunto. Fanno parte dell' insieme dei "miopi".



Ma "miopi" in che senso? Proprio non capisco... Hanno forse scritto che i fotoni non esistono? (Cosa che invece avrebbe affermato addirittura un premio Nobel per la fisica negli anni '60: Willis Eugene Lamb). Hanno ritrovato gli stessi 3 risultati peculiari dell' effetto fotoelettrico con un campo elettromagnetico classico e non ci sono errori nei calcoli, dove sta la "miopia"?



Ripeto, nè loro affermano nè lo suggerisco io, che i fotoni non esistano, affermano solo che questo non è un esperimento "decisivo" per mostrare la necessità di una descrizione quantistica del campo, ed è una cosa che mi pare siano in tanti che stanno affermando; se vai a discutere su Physics Forums sono sicuro che non ne trovi molti che ti danno ragione.
>
> > Perdonami ma nè l'effetto fotoelettrico nè qualsiasi altro effetto o
> > risultato sperimentale scientifico possono mai "dimostrare" alcunché e
> > questo lo sai benissimo.
>
> Mi sembra David Mermin scrisse in una nota di un suo articolo qualcosa
> che suona piu' o meno (vado a memoria, cerchero' la citazione esatta
> appena possibile): " ci sono le dimostrazioni per i matematici e quelle
> per le persone ragionevoli."  Ecco mi riferivo al secondo tipo di
> dimostrazione.
>

A me sembra che questa tua uscita sia fuori luogo in questo contesto, perché non c'è alcun errore nella descrizione che ho citato di Mandl and Wolf. Ti sfido a trovarla.

Esperimenti o effetti come quello fotoelettrico e forse anche l'effetto Compton:



e lo spettro di corpo nero/legge di Planck, in base a quanto sto leggendo caso mai sono decisivi, tutti insieme, per mostrare la inappropriatezza della "fisica classica" in generale (visto che per poterli descrivere, la materia, comunque, la devi quantizzare) ma non la "inappropriatezza del campo elettromagnetico classico"!



Come scrivono Arnold Neumaier ed altri, non è tanto facile trovare esperimenti/effetti quantistici di interazione luce-materia che siano impossibili da descrivere utilizzando un campo em classico; persino di esperimenti tipo di Young con "singoli fotoni", esperti nel campo scrivono che è molto difficile provare che questi siano realmente dovuti ai "singoli fotoni" e non ad effetti stocastici del campo classico. Cerca ad es. il pdf:

<<Do we count indivisible photons or discrete quantum events experienced by  detectors?>> di Roychoudhuri.
http://www.phys.uconn.edu/~chandra/DivisiblePhoton-Final.pdf


Oppure, tanto per cambiare argomento: << Lasers without Photons>> di A.E. Siegman.

> > 2) Non ho mai parlato di "effetto fotoelettrico descritto da Einstein" che
> > per me rimane un capolavoro, ma di ciò che viene scritto in molti testi di
> > MQ non ad un livello avanzato.
>
> Tenendo presente il contributo di Einstein, lo giudico accettabile.
> Tutto sommato non è troppo lontano dal percorso storico.


Non è troppo lontano? Ma se all'epoca nemmeno si sapeva che un atomo ha un nucleo centrale positivo! :-) Per non parlare poi della MQ che manco esisteva proprio! :-)

> > 3) Quello che mi interessa è capire meglio "gli ingranaggi" della MQ e
> > delle relazioni che ha con la meccanica classica perché sono convinto che
> > ci possa ancora essere qualcosa di interessante da imparare o dei
> > suggerimenti utili per guidare la nostra intuizione verso una comprensione
> > migliore della MQ (e magari anche, perché no, della MC).
>
> Beh, qui ci dovresti metter dentro anche QED e RR.
>

Riguardo la RR per me c'era già dentro automaticamente visto che per me "fisica classica" significa "non quantistica" (e non: "nè quantistica né relativistica").



Riguardo la QED, di cui purtroppo so quasi nulla, su Physics Forums c'è una interessante discussione tra A. Neumaier ed un fisico (nick: "meopemuk", che in alfabeto corsivo russo si traduce "teoretik") che aveva scritto un libro sulla QED; A. Neumaier gli contesta poco "aggancio" dei concetti di quel libro con la realtà fisica che si misura nei laboratori e gli puntualizza che i concetti quantistici di base di cui aveva scritto derivano comunque da concetti classici, visto che sono i campi classici (E e B) quelli che in realtà misuriamo:

https://www.physicsforums.com/threads/what-is-observable-in-a-relativistic-quantum-field-theory.474571/#post-3148568

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Wakinian Tanka
Received on Fri Jan 12 2018 - 00:22:47 CET

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