On Sat, 18 Apr 2009 21:04:39 +0200, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
wrote:
> Formulata cosi' la domanda e' mal posta, peche' non puoi confrotnare
> una massa con un raggio.
Touch�. Si vede che la mia aspirazione era (�) diventare un ingegnere,
per di pi� informatico, e non un fisico o, "peggio", un matematico? ;-)
In ogni caso, posso esprimerle in un rapporto: massa/raggio.
Supponendo di poter trattare i corpi (almeno quelli a relativamente
grande distanza tra loro) come sfere, � un po' come se parlassi di
rapporto massa/volume, e quindi di densit� (parlavo di densit� gi� in un
messaggio inviato alcuni giorni fa, ma non ancora apparso).
Ora il fatto che Newton abbia astratto dal volume dei corpi d� una certa
eleganza e duttilit� alla legge, per� sarebbe forse interessante anche
mettere in maggior risalto quest'altro aspetto della forza
gravitazionale dei corpi: la dipendenza direttamente proporzionale di
quest'ultima con la densit� dei corpi stessi.
> A questo la risposta e' che nel microscopico simili corpi esistono di
> certo: sono i nuclei.
> Ma anche nel macroscopico esistono: le stelle di neutroni, che hanno
> masse dell'ordine di quella del Sole, ma raggi di 10 km o giu' di li'.
Avevo trovato un riferimento alle stelle di neutroni su un testo
presente (in parte) su Google Books, "La Natura della materia" di Bruno
Brunelli, <
http://books.google.com/books?id=Ixwdle8dFSkC>, pag. 140:
"Questi corpi celesti hanno una massa confrontabile con quella del
nostro Sole ed un raggio di circa 10 Km. Essi rassomigliano a degli
enormi nuclei con un numero altissimo di nucleoni: A = 10^57. La forza
gravitazionale schiaccia gli atomi uno dentro l'altro deformando le
orbite degli elettroni sino a farli rientrare nei nuclei. Con la
compressione degli atomi nei nuclei si raggiunge il primo collasso
gravitazionale e si realizza la materia nucleare con una densit� simile
a quella dei nuclei. Quando i nucleoni entrano uno dentro l'altro e la
densit� diventa superiore a quella dei nuclei si realizza il secondo
collasso gravitazionale e si ha un buco nero."
Rapporto massa/raggio pari a 7o.ooo volte quello del Sole => buco nero.
> E poi?
E poi... non lo so, perch� non so se sia possibile costruire aggolmerati
di materia con masse arbitrarie (credo proprio di no, ma non si sa mai).
Alla fine... niente. Prima di queste discussioni non avevo "visto" la
proporzionalit� tra forza gravitazionale e densit� dei corpi, perch�
solitamente si ragiona solo per masse puntiformi e distanze tra esse.
> Ho smesso da un po' di seguire it.scienza, perche' mi era diventato
> insopportabile, e non ho letto il thread che mi indichi.
Effettivamente la presenza di alcuni personaggi lo rende spesso poco
adatto al confronto costruttivo, ma come indiscusso vantaggio ha la
rapidit� del dialogo e poi se si ottengono risposte da parte di persone
come Livio o Aleph (come avvenuto nel mio caso), non ci si pu� affatto
lamentare, anzi. Rispetto a IS, qui su ISF ogni messaggio di risposta ha
un maggiore "contenuto informativo", � mediamente di maggiore livello
qualitativo. Ma i tempi (non solo delle risposte) sono pi� lunghi.
> Nei fatti, a meno di nn avere la capacita' di concentrazione e la
> forza di volonta' proverbiale di un Vittorio Alfieri, nessuno riesce a
> _studiare da solo_, senza il condizionamento imposto dai vincoli
> esterni, tipo esami.
IMHO, se c'� passione, capacit� di concentrazione e forza di volont� non
mancano. Quel che pu� mancare ad un volenteroso autodidatta, invece, �
semmai, oltre ovviamente al tempo libero necessario (ma cos'� il "tempo
libero"?), anzitutto una "guida di riferimento", cio� qualcuno che
dissipi i dubbi che via via ed inevitabilmente sorgono quando si studia,
o che, soprattutto nel caso di materie scientifiche, quantomeno aiuti ad
acquisire metodo ed "occhio" per la risoluzione dei problemi ricorrenti.
Certo che poi, ragionando per grandi numeri, si ha una "produttivit�"
forse maggiore se si "obbliga": si pu� lavorare sodo per costruire una
piramide per omaggiare gli dei, oppure si pu� essere costretti a farlo.
E' chiaro che nel secondo caso a lavorare saranno pi� persone (i primi,
pi� altri), quindi il prodotto sar� maggiore (almeno quantitativamente).
Ma dalle societ� schiavistiche ci siamo comunque voluti liberare, no?
> Altrimenti, perche' credi che sarebbero stati inventati quei
> meccanismi? Solo per rompere le scatole ai poveri giovani?
Devo premettere che condivido molto di quanto scritto circa 100 anni fa
da Papini (cfr. <
http://www.stampalternativa.it/liberacultura/?p=81>),
ma (vedi sopra) non metto in dubbio che metodi meno libertari possano
essere pi� efficienti (tesi che comunque non � neanche dimostrabile).
Per esperienza personale, posso dire che certe materie le detestavo (o
mi erano indifferenti) quando ero costretto a studiarle, e ho cominciato
ad apprezzarle (e ad approfondirle autonomamente) solo quando � venuto a
mancare tale obbligo. Quando "studiare" si traduce, come spesso avviene
nei bambini/ragazzi, nell'imparare a memoria e successivamente ripetere
all'interrogazione, magari cose abbastanza "inutili" come quali sono le
province della Lombardia o con chi confina la Slovenia, allora, a parte
lo sviluppo delle capacit� strettamente mnemoniche (che si pu� ottenere
in altri modi, anche migliori), non ci vedo molto di utile, onestamente.
Alla fine tutto (o comunque molto) si riduce all'avere degli insegnanti,
professori e docenti che siano in grado di far appassionare gli studenti
alle loro materie, e non di "vessarli" sulle capacit� mnemoniche. IMO la
scuola dovrebbe premiare anzitutto chi ha maggiori capacit� creative, ma
� "contronaturale" premiare la creativit� dove si punta all'omogeneit�.
> Gli ebook, i posts, gli articoli originali... Fortissimoil rischio di
> disperdersi, senza contare che hai pochissimo controllo sul valore di
> cio' che trovi.
Puoi anche aver ragione, ma resta il fatto che o prendo quello che passa
il convento, oppure � meglio che mi faccia passare in fretta questa
curiosit� per la m. quantistica: se il "mio" Stato tenesse davvero
all'educazione collettiva, le Universit� pubbliche italiane forse
avrebbero siti da cui poter scaricare liberamente libri di testo e
videolezioni universitarie (magari qualcuna lo fa pure, non lo so).
Finch� ci� non accadr� - e finch� io non avr� soldi e tempo libero
sufficienti per permettermi la soddisfazione di tutto ci� che sfiori la
mia curiosit� - dovr� affidarmi a "mezzi di fortuna", con tutti i rischi
che ci� pu� comportare (dove non interviene lo Stato, c'� "classismo").
Supponendo di avere le videolezioni di un corso di m. quantistica
(magari le trovo su un sito non ufficiale di qualche facolt� di Fisica),
e gli ebook dei libri usati effettivamente dagli studenti (idem), avrei
comunque lo stesso materiale che usano i laureandi: solo che loro sono
"obbligati" a studiare soprattutto dall'imminenza dell'esame, io
soprattutto dalla curiosit�, dalla sete d'informazione.
Nel frattempo, posso anche usare Google Books e leggere due pagine s� e
due pagine no di un libro: vedrai come imparer� bene met� m. quantistica
con questo innovativo metodo educativo del III millennio! :o)
> Ricordati che in internet ci sono delle cose preziose, ma anche un
> sacco di robaccia. Come fai a distinguere?
Semplice: prendendo tutto ci� di cui non si conosce l'affidabilit� (come
il paragrafo riportato sopra, ad esempio) col beneficio del dubbio, ed
affidandosi maggiormente a coloro i quali si � accertata l'affidabilit�.
Non sono il tipo che crede ai Vanoli. ;-)
> Non imparerai *mai* la m.q. su un libro divulgativo!
Avevo dimenticato che non ami molto i libri divulgativi sulla m.q. ;-)
Ma nel bene o nel male, per noi non addetti (non obbligati a studiare),
da quelli spesso si parte, per poi eventualmente approfondire su testi
pi� adatti alla didattica. Avessi tempo libero infinito, sicuramente a
quest'ora starei seguendo, pure da non iscritto, corsi universitari di
fisica "avanzata", di m.q.: sarebbe bello che le universit� mettessero
online, ripeto, le videolezioni reali dei corsi. Sar� un'impressione, ma
le lezioni di Uninettuno (quelle che fanno vedere di notte sulla Rai) mi
sono spesso parse alquanto "sbrigative" rispetto alle lezioni "normali",
anche se non ho visto ancora quelle che trattano di m. quantistica.
> Comunque, tanti auguri: io ti ho detto come la vedo.
Vedi? Tu stesso sei la dimostrazione che usare materiale trovato su
Internet non � poi cos� male come metodo di studio. Io ora so che non
imparer� "mai" la m. q. su un libro divulgativo, evidentemente perch� la
m. q. non � facilmente "divulgabile", magari perch� per comprenderla
sono necessarie astrazioni non convenzionali o strettamente matematiche
che difficilmente possono essere spiegate in maniera "volgare".
Vorr� dire allora che legger� sapendo di... star leggendo un libro
divulgativo, che ad una seconda rilettura futura trover� ridicolo. :-)
Scusa la lunghezza, e buona domenica.
Saluti, Giovanni
Received on Sun Apr 19 2009 - 06:58:21 CEST