Re: esp. 2 fenditure: elettroni illuminati

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Sat, 17 Feb 2018 17:53:53 +0100

Wakinian Tanka ha scritto:
> Sappiamo che nell'esperimento delle due fenditure con elettroni (anche
> singoli, cioè inviati uno per volta) si forma, dopo tempo
> sufficiente, una figura d'interferenza sullo schermo rivelatore.
>
> Sappiamo inoltre che se illuminiamo gli elettroni all'uscita delle
> fenditure, prima che questi colpiscano lo schermo, nel tentativo di
> individuare da quale fenditura essi escono, la figura d'interferenza
> non si forma più (la figura è simile a quella che si avrebbe se si
> usassero delle palline macroscopiche).
Attenzione: c'è una precisazione da fare, e non è da poco.
Tutto dipende da che cosa te ne fai della luce che colpisce gli
elettroni.
Se la mandi a dei rivelatori, e usi il segnale del rivelatore per
decidere da dove l'elettrone è passato, le cose vanno come dici.
Ma se ti limiti a illuminare, e poi lascia andare la luce (diffusa?)
per i fatti suoi, l'interferenza non viene distrutta.

La questione è seria, perché seso questo viene interpretato come un
argomento a favore della visione che richiede la partecipazione
dell'osservatore: il fenomeno ha un andamento o l'altro a seconda che
l'osservatore *sappia* (dai rivelatori) che cosa è successo, opure no.

Ma c'è un altro modo di vedere la cosa, che preferisco.
Se ci metti i rivelatori (che tu li legga o no) hai inserito un altro
componente nel sistema.
In tal caso lo stato finale è dverso non solo per il punto dove
l'elettrone ariva sullo schermo, ma anche per lo stato in cui viene
lasciato il rivelatore.
Una discussione dettagliata per un esperimento simile si trova in

http://www.sagredo.eu/articoli/fqss-2015.pdf

> Secondo voi è corretto interpretare il fenomeno nel modo che riporto
> qui sotto?
>
> "when we send light to the electron it changes its momentum and this
> causes the interference pattern to change slightly if we use low
> frequency light and greatly if we use a high frequency light."
No, non mi piace.
Sia perché non tiene conto di quanto ho raccontato sopra.
Sia perché è semplicistico dire che l'elettrone "changes its momentum":
in realtà dopo lo scattering ci sono un elettrone e un fotone in stato
intrecciato.
Quindi tutto dipende se si fa interagire il fotone con un contatore,
oppure no.

Nota: Avrai notato che nello stesso periodo ho usato "scattering" e
"intrecciato".
Questo dice qualcosa su come vedo la questione delle traduzioni...
Ma ora non voglio divagare.

ReBim ha scritto:
> Lunghezze d'onda elevate non consentono di individuare la fenditura di
> passaggio (interferenza). Lunghezze d'onda piccole consentono di
> definire la fenditura di passaggio (non interferenza)
No, non c'entra.
Puoi sempre disporre l'esperimento in modo che la luce illumini una sola
fenditura.
Ci vorrebbe una figura, ma forse ci arrivi...
                                        

-- 
Elio Fabri
Received on Sat Feb 17 2018 - 17:53:53 CET

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