"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:6scj8iF5b33iU2_at_mid.individual.net...
> Non direi che un prisma funzionerebbe.
> Invece uno specchio semitrasparente (o un piu' sofisticato "beam
> splitter") e' quello che si usa di regola.
"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:6scj8iF5b33iU2_at_mid.individual.net...
> Non direi che un prisma funzionerebbe.
> Invece uno specchio semitrasparente (o un piu' sofisticato "beam
> splitter") e' quello che si usa di regola.
Non so se hai intuito a cosa mi riferissi. Sto usando un oftalmoscopio per
l'esplorazione del fondo oculare. Questo, se ho capito bene, non si riesce a
vedere a occhio nudo per la difficolt� di illuminarlo correttamente, visto
che la luce segue, una volta riflessa, lo stesso percorso di andata (a
ritroso) e, quindi, raggiunge la lampadina e non l'occhio. Tuttavia, mi
chiedevo, se la retina rifltte in maniera diffusa, allora della luce dovr�
seguire percorsi diversi da quelli di andata... Dove � l'errore del
ragionamento? Io ho pensato a questa soluzione: forse la ragione per
cui � richiesta la coassialit� � che la luce proveniente dai punti della
retina indirettamente illuminati (dalla luce diffusa dalla retina) ed in
grado di attraversare la pupilla per portarsi all'osservatore
attraverso direzioni diverse da quella "di andata",
� insufficiente. E' corretto?
Se non erro Babbage, affetto da problemi visivi, realizzo per primo una
specie di specchio da otorinolaringoiatra, con foro centrale e riucsc� a
vederci qualcosa. Ma fu solo con Helmholtz che si realizz� un sistema ottico
in grado non solo di ovviare al reciproco intralcio tra occhio
dell'osservatore e sorgente luminosa, ma anche capace di correggere i vizi
di rifrazione di osservatore e osservato, per mezzo di un disco rotante con
lenti di varia focale (proprio come quello moderno).
Gli otorino usano due tipi di specchi convergenti: uno col foro centrale e
con sorgente esterna, ed uno con lampadina al centro dello specchio e fori
laterali, uno per ciascun occhio del medico. Non so se la "coassialit�" di
tali dispositivi, soprattutto se usati da vicino per sbirciare entro un
occhio, sia sufficientemente adeguata per un uso oftalmologico, soprattutto
con pupille ristrette.
Di certo bisogna concludere che l'angolo tra la retta che unisce occhio ed
obiettivo di una fotocamera e quella che unisce occhio e flash della stessa,
debba essere abbastanza piccolo da permettere l'effetto "occhi rossi"
(a distanze non troppo ravvicinate). Qui, per�, gioca anchela forte
illuminazione e la relativamente lenta risposta dell'iride.
Ti pare corretto?
Grazie dell'indicazione: mi sono fatto una cultura sui beam splitter!
Received on Thu Jan 22 2009 - 12:32:24 CET
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