Re: Vuoto-Etere-Spaziotempo
"Multivac85" <multivac85_at_gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:e0346a7f-817a-4650-817f-e5bf21cd525c_at_c20g2000vbz.googlegroups.com...
> On 7 Ott, 12:46, "Fatal_Error" <nos..._at_nospam.it> wrote:
> Ecco, il mio discorso � pi� o meno qualcosa di simile, cos� come certe
> idee che si ritrovano in un filosofo come Occam quasi un millennio fa
> possono essere molto preziose per i fisici attuali anche se dobbiamo
> per forza di cose distaccare le sue idee dal contesto dell'epoca in
> cui c'erano molte meno conoscenze scientifiche che nei secoli
> successivi fino a oggi, cos� secondo me si possono estrarre tra le
> centinaia di affermazioni di certi filosofi presocratici almeno un
> milionesimo di idea (magari rielaborata alla luce delle conoscenze
> scientifiche di oggi) che potrebbe essere utilissima per affrontare
> certi problemi scientifici di oggi.
Beh, su questo non ho dubbi, in fondo molte "domande" fondamentali sono le
stesse, ma le "risposte" di oggi sono estremamente piu' "evolute", potenti e
rigorose e sono facilmente disponibili... Naturalmente anche le antiche
"risposte" possono, proprio per la loro "ingenua semplicita'", essere ancora
di ispirazione, vedi il "Panta rhei" di Eraclito... Per analogia, certo
Galvani e' stato uno scienziato importantissimo, sull'elettricita' ancora
oggi studiano e "pensano" in tantissimi, ma certo nessuno oggi userebbe come
"tester" una rana dissecata! :-)
> Insomma, ovvio che gli scienziati
> non pensano attualmente di riprendere in considerazione la teoria "il
> principio delle cose � l'acqua" di Talete e robe simili, sanno che
> esse sono totalmente superate in senso letterale, per� notando il
> percorso di pensiero e le argomentazioni con cui sono state formulate
> si possono trarre ispirazioni per affrontare e cercare di risolvere i
> problemi scientifici attuali, magari con pi� probabilit� di successo
> dei fisici che si sono limitati a leggere manuali e pubblicazioni
> scritti al massimo vent'anni fa (quale studente di oggi impara la
> meccanica classica direttamente sui principia di Newton?).
Ah certo, IMHO piu' e' vasta e ad ampio raggio la cultura maggiore e' la
profondita' della "visione" in tutti i campi. Anche la poesia ha a che fare
con la fisica... :-)
> Ma � proprio il discorso che sto facendo io! E' chiaro che occorre
> "estrarre" le idee di questi filosofi del passato che sono ancora
> utili dalle limitazioni non pi� attuali del contesto storico in cui le
> hanno formulate, posto un estratto del testo di Fano:
>
> Presentiamo ora l'argomentazione del filosofo analitico Max Black
> [1951], che � stato senz'altro una svolta negli studi sull'Achille.
Beh, che si trattasse di un errore matematico, lo si sapeva da tanto
tempo...
> non � ancora detto che Achille ce la faccia,
> perch� egli, per ottenere il
> risultato, deve realizzare una serie infinita di compiti o di atti.
"compiti" e "atti" sono parole indefinite... Fisicamente Achille deve
"compiere" un solo "atto" iniziale (accelerazione), poi si muove per inerzia
per l'eternita', come la tartaruga d'altronde... Ragionare in termini di
"compiti" crea solo confusione!
> In conclusione l'Achille, se lo spazio e il tempo sono continui, pu�
> essere adeguatamente affrontato.
Certo... Ma anche se non esistesse fisicamente "il tempo" (come ritengo di
aver dimostrato) ma solo "lo spazio", puo' benissimo essere affrontato, vedi
dopo....
> Tuttavia, se in futuro le nostre teorie fisiche
> giungessero a rappresentazioni discre-
> te dello spazio e del tempo il paradosso andrebbe affrontato in modo
> molto diverso
Continuerebbe a non esserci alcun "paradosso", finita o infinita la
"sommatoria" *deve* dare un risultato finito, visto che *empiricamente*
Achille la tartaruga la raggiunge eccome, ovvero non puoi capire se lo
spazio *fisico* e' continuo o discreto matematicamente, lo devi capire
*fisicamente*... Ti dico come la penso io, ma premetto che NON e' un
approccio condiviso da altri fisici, almeno per adesso... IMHO questa
problematica nasce dal pensare ad un "moto nel tempo", ovvero ad un "tempo"
che scorre uguale per tutto e ad uno spazio identico a tutte le scale, ed e'
proprio questo concetto di tempo e di spazio "l'errore fatale" (vedi il mio
nick) che la scienza si e' portata dietro sino ad oggi, anzi, forse i
filosofi hanno addirittura rafforzato questo "sentire".... Per uscire da
questo impasse, bisogna in primis comprendere che gli orologi NON misurano
"tempo" ma variazione di entropia o accelerazione (che poi e' variazione di
entropia anch'essa) in ultimo espansione/contrazione spaziale della
massa/energia, e cosi' funziona anche il nostro "orologio" interno, noi
dissipiamo energia nello spazio, e' solo spazio che opera... Quella che
"scorre" *diversamente per ogni sistema* ed anche ZERO (o quasi) per molti
sistemi, e' la DS *irreversibile* (variazione di entropia) non certo un
ineffabile "tempo reversibile" che scorre uguale per tutti i sistemi in un
dato riferimento, non esiste niente del genere in natura. Per spiegare cosa
fisicamente causa la DS dovrei scrivere parecchio di geometria
differenziale, ma in estrema sintesi e' un effetto geometrodinamico di un
gradiente spaziale (*) 2D iperbolico presente in ogni "punto" del
macro-spazio a scale maggiori di quella atomica. Quindi NON uno spazio-tempo
(una varieta' lorentziana, pseudo-riemanniana), ma un "complicato" spazio
topologico. Il punto chiave e' che questo spazio "complicato" non e' una mia
scelta arbitraria fatta per giustificare le mie conclusioni, proprio
l'opposto, e' conseguenza univoca ed inevitabile di uno spazio increato e
indifferenziato, uno "spazio" NON puo' esistere diversamente, e questo si
puo' dimostrare rigorosamente partendo dal solo principio della "non
scelta": la natura NON puo' mai fare scelte, se esistono diverse
possibilita' devono coesistere... Mi scuso per le tante virgolette e
imprecisioni, ma sono argomenti molto "tecnici" e, visto che parliamo anche
di filosofia, cerco di spiegarmi con termini accessibili a tutti, altrimenti
diventa arabo per chi legge... Nel caso voleste approfondire su un piano
tecnico, resto disponibile.
(*) per visualizzare cosa intendo per "gradiente spaziale 2D", prova a
pensare ad una cipolla, bene ogni guscio rappresenta una superficie sferica
2D con una diversa curvatura, piu' vai verso il centro della cipolla piu' i
gusci sono curvi e viceversa. Questo, con "gusci" infinitamente sottili
fatti di spazio, sarebbe un gradiente (di curvatura) spaziale *sferico* 2D,
un gradiente iperbolico non lo puoi purtroppo visualizzare tanto facilmente!
Ciao e grazie.
Received on Tue Oct 09 2012 - 17:14:36 CEST
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