Re: Gli specchi ustori di Archimede

From: luh <usenet_at_drl.it>
Date: Mon, 24 Nov 2008 14:01:56 GMT

Aleph wrote:
> Quanto scrivi dopo, ammesso e non concesso che sia tutto corretto

non sei in grado di analizzarlo e verificarlo?
allora resta poco da discutere ...

> relativizza ma non cancella la mia affermazione sull'ininfluenza delle
> dimensioni degli specchi piani, nel senso che le dimensioni influirebbero
> (in negativo, per una distanza del target pari a 200 metri) solo al di
> sotto degli 1,8 metri.

non e' esatto.

al di sotto di una certa apertura apparente (0.5 gradi) lato bersaglio
si perde notevolmente di efficienza (col QUADRATO del raggio, visto che
parliamo di aree), stare leggermente piu' alti non aumenta la radiazione
incidente, ma implica una illuminazione piu' estesa con una area finita
(anziche' puntiforme) sulla quale incide per intero la radiazione
riflessa da una sorgente estesa.

> Uno specchio piano non focalizza mai la luce;

su questo non ci piove.

ma io sto parlando di un ARRAY, che puo' anche essere visto come la
discretizzazione di un paraboloide, e che quindi nel suo insieme FOCALIZZA.

> La focalizzazione vera ce l'hai, sotto certe condizioni, nel caso di uno
> specchio parabolico.

stai parlando di focalizzazione fotografica, che non ha senso.

il fatto che il paraboloide sia composto da un array di elementi piani
anziche' da un profilo continuo impone che nel punto di fuoco ci sia un
fuoco "diffuso" anziche' ben definito, la definizione la ottieni per n
specchi tendente ad infinito e per l'area piana del singolo elemento
tendente a zero, ma se all'area target va tutto bene (leggi, ha una
"risoluzione" di mezzo grado) non ha senso ridurre troppo la dimensione
dell'elemento dell'array, e' sufficiente che l'onda riflessa cada
integralmente nell'area del bersaglio.

> E' questo che intendo dire sin dall'inizio.

intendi un fuoco puntiforme a piu' di 200 metri, che secondo me non
servirebbe a niente.

> L'argomentazione sembra analoga a quella presentata da Fabri per uno
> specchio parabolico, solo che nel caso di uno specchio piano mi sembra
> meno comprensibile (proprio per il fatto che lo specchio piano non
> focalizza).

ti stai fissando troppo sulla focalizzazione del singolo specchio.

> Poniamo che, a parit� di condizioni, tu predisponga uno specchio da 90 cm
> (dimensione angolare circa la met� di quella del sole); bene, io mi
> aspetterei una zona illuminata con una dimensione lineare pari alla met�
> di quella di uno specchio di 1,8 metri, ma con un picco d'intensit�
> centrale sostanzialmente simile

eh, no, con un picco di intensita' pari a UN QUARTO, ed area illuminata
uguale a quella di uno specchio da 1.8 metri ... la sorgente e' estesa,
per questo hai l'impressione che uno specchio piano diverga.

per contro, se fai l'esperimento in casa, lo specchio rispetto al muro
ha una ampiezza angolare sempre maggiore di quella del sole, per cui
vedi solo l'area illuminata aumentare

come prova "san tommaso" fai quella di un cartone bucato, dal foro
puntiforme a quello piu' ampio del sole, e dai uno sguardo alla
radiazione che passa (ampiezza dell'area illuminata e intensita')

come vedrai un foro puntiforme crea sul muro una immagine solare con la
stessa ampiezza angolare (si chiama fotografia :-) ), e con una
intensita' di radiazione che diminuisce appunto col quadrato del
rapporto dei raggi. Uno specchio piano troppo piccolo fa la stessa
identica cosa.

> E come formalizzi in maniera quantitativa l'effetto che reclami?

boh, a me sembra scontato, se hai bisogno della formuletta matematica
non te la posso servire cosi', nemmeno so se esiste una formalizzazione.

se vuoi possiamo calcolare direzione e punto incidente di ogni singolo
raggio emesso in funzione del punto sullo specchio ...

se prendi un programma e fai un po' di ray tracing vedrai che il
risultato e' questo che ti ho detto

> La dispersione con la distanza, negli specchi piani reali, � un effetto
> che esiste sicuramente anche nel caso di specchi pi� grandi, tuttavia al
> momento non mi � chiaro come valutarlo quantitativamente.

pero' ti ho appena descritto perche' succede :-)

> Vuoi dire che all'atto pratico non c'� differenza tra tra uno specchio
> piano di area S e un N specchi di area S/N opportunamente puntati?

se sono posizionati tutti paralleli ovviamente non c'e' differenza.

se sono focalizzati (puntati) tutti su un singolo punto hai ovviamente
un guadagno, che e' pero' in parte vanificato dalla dispersione (vedi
sopra) se il singolo elemento ha una apertura angolare piu' piccola
della sorgente estesa.

> N elementi concentrano, il termine focalizzare personalmente lo uso per
> specchi singoli che hanno un fuoco, cosa che gli specchi piani non hanno.

io invece la vedo come discretizzazione di un elemento continuo, quindi
per me il termine focalizzare e' corretto.

> "beh, no, basta una decina abbondante di specchi piani di ridotte
> dimensioni ... basta concordare volta per volta dove farli convergere (a
> mano!)"

beh, e' rimasta valida, 1.8 metri di raggio (solo 0.9 metri per 100
metri) per la radiazione di una decina abbondante di soli (magari a
mezzogiorno) concentrata in un'area limitata mi sembrano adeguati.
E non mi sembrano cosi' grandi ... e' la dimensione di uno scudo.

> hai cambiato opinione

come vedi no, ho solo quantificato le dimensioni minime necessarie.

ciao

luh
Received on Mon Nov 24 2008 - 15:01:56 CET

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