Re: Comportamento quantistico e senso comune

From: cri <no_at_spam.com>
Date: Wed, 8 Oct 2008 07:31:21 +0200

On Tue, 07 Oct 2008 23:46:07 +0200
Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote:

> Visto che probabilmente e' impossibile stabilire se esista o meno una
> realta' oggeettiva, la differenza tra le due cose mi sembra una
> questione accademica. O, se preferisci, la scelta di considerare
> esistente una realta' oggettiva e' pragmaticamente vincente: se
> effettivamente essa esiste hai fatto la scelta giusta, se non esiste
> non perdi nulla.

mi ricorda un filosofo che diceva che conveniva credere in Dio: se Dio
esiste tanto meglio, se non esiste non perdi nulla.
Non mi piace questo ragionamento (e quello sopra) perche' porta un
dogma dentro la logica.
Voglio dire che non si puo' fare un ragionamento attorno
all'oggettivita'-o-soggettivita' del reale con degli strumenti logici
che nascono proprio da un qualcosa che dipende dai nostri sensi e che
produce un modello di realta' oggettiva.
Non so se mi spiego!
Se dici che e' altamente improbabile stabilire l'oggettivita' o meno
del reale, questo secondo me non deve obbligarti a gettare un dado per
dare una risposta, ma piuttosto deve lasciarti dentro una sorta di
dubbio silenzioso... un qualcosa che stia li, lasciano aperte strade,
in attesa di poter essere riutilizzato.

ciao :)
Received on Wed Oct 08 2008 - 07:31:21 CEST

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