Teti_s ha scritto:
> Il 03 Set 2008, 13:54, Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP> ha scritto:
>
> Grazie per il ricco intervento. Risponder� in modo sintetico ad alcuni punti
> selezionati, non per sgarbo ma per momentanea mancanza di tempo, spero di
> tornare in seguito su altri temi pratici di grande rilievo che hai posto.
> Molte delle questioni si collocano nell'ambito proprio della meccanica
> statistica dei sistemi lontani dall'equilibrio che avevo cercato, per quanto
> possibile, di lasciare da parte.
>
>
>> Invece [...] �
>> successo altro, a livello di nanoscala, oltre al
>> macroscopico allontanarsi dei cocci (con aumento di entropia).
>
> Devo cominciare da una perplessit�. Come fai a parlare di entropia per lo
> stato geometrico di un sistema composto di due pezzi. Quello che aumenta
> indubbiamente sono i gradi di libert�
infatti, a questo mi riferivo (oltre al fatto di avere due
pezzi al posto di uno, che � poca roba ma non nulla).
> ed il volume di fase accessibile, non
> tuttavia il volume di fase occupato effettivamente, che un punto era ed un
> punto rimane. Non mi sembra legittimo o quanto meno tanto semplice parlare
> di entropia per dei gradi di libert�
perch� no ? Specie in nanoscala, questa limitazione dei
gradi di libert� (nelle reazioni chimiche) comporta spesso
dei grandi sconti nella cosiddetta entropia di attivazione :
tanto minori sono i gradi di libert�, gli orientamenti
reciproci dei "pezzi" tanto pi� agevoli e rapide sono le
reazioni.
> (se si fa eccezione per la chiara ed il
> tuorlo) al 100% controllati.
uhm, ... non ho capito il discorso dell'essere controllati.
Cosa significa quell'aggettivo in questo contesto ?
Non lo capisco perch� � pezzi NON sono controllati se sono
liberi, mentre se sei tu dall'esterno che controlli
orientazioni e allineamento, allora stai esattamente pagando
il prezzo del guadagno di entropia degli stessi, nel qual
caso bella forza che non si vede il guadagno di entropia.
Cmq penso di non avere capito l'osservazione, indi aspetto a
quando ti verr� comodo rispondere
>
CUT
>
>>> e quindi il "ciclo" del sistema uovo �
>>> irreversibile. Anche conoscendo le ragioni fisiche microscopiche di
> questa
>>> irreversibilit� (la rottura dei legami richiede il raggiungimento di una
>>> soglia energetica maggiore dell'energia di riposo dei prodotto e dei
>>> reagenti)
>> Condivido
>>
>>> la vera natura del processo non � deducibile da ragioni di
>>> principio.
>> questa precisazione non credo di averla capita bene ....
>
> .... per� hai spiegato quello che intendevo a via di esempi :-)))
mmm, mah ... mi fido, eh he he
>>> In particolare l'irreversibilit� termodinamica riguarda anche il
>>> processo di saldatura di un sistema per la medesima ragione
> microscopica.
>>> Saldare un uovo non � semplice come saldare una barra d'acciaio dopo la
>>> rottura
>> d'accordo. Ma in linea teorica, se uno vuole invertire un
>> processo in modo ideale, anche riottenere la barra d'acciaio
>> identica a prima � praticamente impossibile.
>
> Oltre che nella specificit� del caso, dal punto di vista chimico questo �
> un'aspetto oltremodo importante che fai bene a sottolineare e mi spiego:
> quando avviene una reazione di ricombinazione fra due specie chimiche, ad
> esempio H + H -> H_2 la differente molarit� dei prodotti rispetto ai
> reagenti comporta una variazione entropica.
ok
> Il che comporta che nella
> variazione di entalpia del sistema contribuisca tanto l'energia prodotta
> dalle singole reazioni, quanto il calore in eccesso dovuto al
> riarrangiamento strutturale.
ok
> Nel processo di espansione libera di un gas
> pure si ha un aumento di entropia (ma in questo caso senza che avvenga uno
> scambio di calore con l'ambiente o una variazione di energia del sistema,
questo per un gas ideale, e quindi con interazioni nulle
intermolecolari, vero ?
> tuttavia il potenziale termico del sistema � variato per via del diverso
> volume in cui risiede l'energia
non so cosa sia esattamente il potenziale termico, sorry ...
> ed infatti per riportare reversibilmente il
> sistema allo stato iniziale occorre estrarre calore, facendo lavoro).
> Analogamente nel processo di rottura si ha un riarrangiamento del reticolo
> cristallino sul bordo che comporta una difficolt� pratica dal punto di vista
> di un ideale ricostruttore.
perfetto, quest'affermazione invece � esattamente quel che
volevo dire, anche in assenza di agenti esterni
> Per questo dicevo esplicitamente che la
> complessit� del fenomeno non � esaurita da alcun argomento di principio ed
> implicitamente intendevo che l'irreversibilit� termodinamica, specie quella
> quantificabile in termini di calore estratto, � solo un'aspetto
> dell'irreversibilit� effettiva del fenomeno.
ok, il flusso termico ingloba vari contributi e li somma, ma
poco dice della proporzione relativa degli stessi.
> Quello che ho voluto
> sottolineare � che in un fenomeno con un riarrangiamento strutturale
> marginale (rispetto a quello che coinvolge due gas ad esempio) c'� tuttavia
> un livello microscopico al quale si esplica gi� irreversibilit�, pure se la
> rottura dei legami non esaurisce la complessit� dinamica del fenomeno.
si lo penso anch'io
ciao
Soviet
P.S.
alla fine solo qualche passaggio non ho seguito, per cui
valuta se valga la pena rispondere su quei dubbi
riciao
>
> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Sat Sep 06 2008 - 15:07:27 CEST