On 30 Mag, 20:09, Giorgio Pastore <past..._at_units.it> wrote:
> On 5/27/13 7:46 PM, Luciano Buggio wrote:
> ....
>
> > Ho una proposta, che spero il moderatore non mi cassi:-)
>
> > Ci sono delle buche sferiche di potenziale, affiancate da dossi (in
> > corone sferiche centrate nel nucleo) in cui � alloggiato l'elettrone,
> ...
> > e spiegano la stabilit� dei sistemi planetari,
> > stellari, galattici, nonch� la morfologia degli aggregati pi� estesi
>
> Pero'. Questa si' che e' unificazione! Parti dalle interazioni
> elettrostatiche tra nuclei ed elettroni e, col solo aumentare la
> distanza le trasformi in interazioni gravitazionali...
>
> Sono stupefatto.
>
> Se mi dimostri che le tue buche per gli elettroni:
>
> 1. permettono di dar conto di esperimenti come quello che e' sato citato
> dall' OP;
>
> 2. sono sufficientemente poco profonde da non essere immediatamente
> falsificate dagli esperimenti scattering;
>
> 3. permettono di spiegare i legami chimici
>
> 4. hanno qualcosa a che fare con la stabilita' di sistemi stellari
>
> prometto che mi metto a studiare la tua teoria. In mancanza di 1,2, 3 e
> 4 non posso considerarla ne' una teoria ne' una spiegazione di alcunche'
> e anzi ti suggerirei di approfondire di piu' la fisica tradiionale,
> prima di pensare di soppiantarla.
Accetto volentieri la sfida: propongo di trattare un punto alla
volta.
> Se mi dimostri che le tue buche per gli elettroni:
>
> 1. permettono di dar conto di esperimenti come quello che e' sato citato
> dall' OP;
Le mie buche di potenziale *non sono* buche di potenziale
elettrostatico, ma *gravitazionale*, nel senso proprio che gli
elettroni, rispetto a quel potenziale, reagiscono in quanto dotatati
di massa, non di carica.
In quanto dotati di carica reagiscono invece ai campi elettrici:
- quello del nucleo atomico
- quello del raggio laser ionizzante
- quello del campo elettrico ortogonale allo schermo in cui si former�
l'immagine di qualche millimetro.
In forza del campo elettrico positivo del nucleo l'elettrone
precipiterebbe sul nucleo stesso, se l'elettrone non fosse confinato
nella buca.
La forza del campo elettrico ortogonale allo schermo non sarebbe di
suo sufficiente ad estrarre l'elettrone dalla buca.
Quella del raggio ionizzante invece s�, e vista la delicatezza
dell'esperiemento, tale forza (cio�, una volta scelta la frequuenza
giusta per dar luogo all'effetto fotoelettrco, l'intensit� della
radiazione incidente) deve essere calibrata in modo tale che
l'elettrone venga spostato di quel poco che basta a portarlo
sull"orlo" della buca a velocit� nulla, in modo che da quel punto
venga poi trascinato via dal campo elettrico in direizone ortogonale
allo schermo (con la ""lente" che lo fa divergere nel corso del
successivo mezzo metro circa di percorso, in modo da avere l'immagine
ingrandita, dopo una congrua successione di emissioni): quanto
maggiore � infatti la velocit� con cui l'elettrone si affaccia
sull'orlo della buca, tanto pi� sfocata sar� l'immagine, tanto meno
evidenti i nodi.
Ciao.
Luciano Buggio
.
>
> Giorgio
Received on Sun Jun 02 2013 - 09:56:46 CEST
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