Il 27/07/2018 16:11, Luigi Fortunati ha scritto:
> Fisso al soffitto un'estremità della molla e appendo un corpo all'altra
> estremità.
>
> Il punto di contatto (tra la molla e il corpo) prende ad accelerare
> verso il basso, poi decelera, poi si ferma e poi torna ad accelerare
> verso l'alto, iniziando così un moto oscillatorio continuo, sinonimo di
> accelerazione variabile che (a norma del secondo principio F=ma)
> richiede la presenza (nel punto di contatto) di una forza netta
> continuamente variabile (aumenta, diminuisce, cambia verso, torna ad
> aumentare e così di seguito senza interruzioni).
>
> Poiché le uniche due forze agenti in quel punto sono la gravità e la
> tensione della molla, è corretto affermare che l'oscillazione è dovuta
> alla variabilità della risultante (nel punto di contatto) tra l'azione
> della forza-peso (da una parte) e la reazione della tensione della molla
> (dall'altra)?
>
In primo luogo a me personalmente non pare corretto dire che le forze
agiscono "sul punto di contatto", le forze al limite agiscono sul corpo.
E sono la forza peso, e la forza della molla (il fatto che tu la chiami
"reazione" mi fa gia' capire dove tu voglia andare a parare, ma quella
e' una forza come un'altra.)
frengo
Received on Sun Jul 29 2018 - 02:28:03 CEST
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