Re: Se passato, presente e futuro sono una cosa sola

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 9 Jan 2008 00:41:49 +0100

"Valter Moretti" <vmoretti2_at_hotmail.com> wrote in message
news:ba12bad5-e3d0-4b45-a54c-25255545b22c_at_t1g2000pra.googlegroups.com...

> Ciao, se ho capito bene quello che dici almeno in parte hai ragione:
> dal punto di vista della descrizione della fisica moderna, la realta'
> e' data tutta insieme nello spaziotempo ed il divenire, che noi
> sperimentiamo psicologicamente, non e' descrivibile come processo
> fisico, se non assumendo surrettiziamente da qualche parte nella
> spiegazione il divenire stesso ed entrando, a mio parere in un circolo
> vizioso.

A me pare che lo spazio tempo venga gravato di significati che non ha. Si
puo' essere meccanicisti (lo si poteva essere anche prima dell'avvento della
relativita') e credere che "tutto e' gia' scritto", ma io non vedo proprio
cosa la relativita' abbia potuto aggiungere al problema del divenire.
A me pare che lo spazio tempo sia un semplice stumento matematico al quale
decidiamo di associare una certa metrica (ma potremmo anche associarne
un'altra) e non riesco proprio a capire questa storia della realta' che e'
data "tutta insieme".
Causa ed effetto erano distinti prima della relativita' e continuano ad
esserlo dopo. Causa ed effetto non sono "dati insieme" tanto e' vero che
togliendo la causa scompare l'effetto ma non viceversa.
La linea di universo della vita di Einstein e' una certa equazione che mette
in relazione delle coordinate che utilizziamo per descrivere la realta'. Se
decidessimo di cambiare metrica quella stessa vita sarebbe associata ad
un'altra linea di universo, cioe' ad un'altra equazione.
Permane il fatto che la vita di Einstein e' stata causa di tanti effetti (ad
esempio e' concausa di alcune mie letture), ma nessuna azione oggi potrebbe
causare un qualche cambiamento nella vita di Einstein (nessuna mia lettura
cambiera' una virgola della vita di Einstein).

Mi pare troppo ovvio quanto dico per poter pensare di aver capito appieno il
problema.

Tempo fa leggevo un libro di Selleri nel quale veniva riportata una
discussione fra Einstein e, se ricordo bene, Popper. Sempre se ben ricordo
era Popper che raccontava di Einstein che gli aveva parlato di questa
realta' quadrimensionale data tutta insieme e Popper apostrofava allora
Einstein dandogli del parmenideo. Io avevo pensato che con tutta la trafila
di Einstein che parla con Popper che viene ripreso da Selleri, da qualche
parte il pensiero originale di Einstein fosse stato travisato.
Magari non e' cosi'. Permane il fatto che io non riesco proprio a capire in
cosa consista il problema. A me pare ovvio che non si possa dire che la
realta' e' data tutta insieme. Non e' che magari potresti illustrarmi la
questione in modo da rendermela non banale come sembra a me ?

> Ciao, Valter

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Jan 09 2008 - 00:41:49 CET

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