Re: Il rinnovabile basta davvero?

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.com>
Date: Wed, 28 Nov 2007 09:46:18 +0100

SB ha scritto:

> Il giorno Mon, 26 Nov 2007 21:26:25 GMT, luh <usenet_at_drl.it> ha scritto:

> >SB wrote:

> Si pu� ricilare, ma costa molta altra energia.

> Il solare fotovoltaico non � molto conveninete proprio per questo:
> Costa energia produrlo e dura pochi anni, alla fine il bilancio � comunque
> positivo, ci mancherebbe, ma non di molto.

I dati oggettivi ti danno torto: al momento, e per il futuro la tendenza �
in forte aumento, viene installata piu potenza di picco nel fotovoltaico
che nel tanto strombazzato nucleare da fissione.

> Sar� malizioso ma tutto il parlare in termini ottimistici del fotovoltaico
> secondo me � legato ai finanziamenti a pioggia arrivati recentemente in
questo
> settore.

Che sono un epsilon rispetto ai finanziamenti statali "a bufera" che ha
ricevuto il nucleare da fissione negli ultimi 50 anni in tutto il mondo
(lasciamo perdere i soldi finora gettati nel cassonetto per il nucleare da
fusione).
I finanziamenti, non a pioggia ma mirato a sostenere il fotovoltaico come
fonte energetica alternativa, hanno consentito alla Germania in pochi anni
di diventare il primo Paese al mondo in termini di potenza installata, con
enormi benefici per l'occupazione e le imprese a tecnologia avanzata
(solare) di quel Paese.

...
> Occorrono circa 260.000 km2 per soddisfare il fabbisogno energetico del
pianeta
> di 6*10^7 Gwh .
> Dal momento che non � nemmeno pensabile immagazzinare una potenza del genere,
> (rifletti sull'ordine di grandezza prima di parlare di batterie, bacini
montani
> o cose simili) occorrerebbe che queste centrali fossero spalmate su tutto il
> territorio mondiale con reti molto estese per interconnettere le zone dove si
> produce energia, tipicamente desertiche e illuminate dal sole, con le zone
> abitate dall'altra parte del globo dove allo stesso tempo � buio.

Ma chi � che ha in mente di installare pannelli nel deserto, forse qualche
sceneggiatore di film di fanascienza di serie B?
I Paesi che si stanno rivolgendo in maniera massiccia al fotovoltaico lo
fanno installando i pannelli a casa propria, nei tetti delle abitazioni e
delle aziende, ovvero in maniera polverizzata sul territorio e l� dove
l'energia viene effettivamente richiesta e consumata. E questo perch�
l'energia solare � per sua natura diffusa, dato il valore omogeneo su
vaste aree della costante solare: costruire grosse centrali in alcune zone
ristrette, concentrando la produzione d'energia, per poi pensare di
redistribuirla in posti lontanissimi � un non senso termodinamico ed
economico.

> Questo � vero, ma il problema rimane come sfruttare questa energia immensa ma
> dispersa e difficile da catturare, maneggiare, che spesso c'� quando non
serve e
> non c'� quando serve.

Di solito c'� quando serve, visto che l'uomo � un animale diurno, e visto
che i record di picco di potenza del consumo elettrico, almeno nei Paesi
pi� industrilizzati, avvengono durante il periodo estivo e in pieno
giorno, per via dell'ingente consumo dei condizionatori.

Aggiungo due note di colore per sottolineare il periodo felice che sta
vivendo il fotovoltaico:

 1) anch l'italiana Beghelli (quella degli alarmi) s'� messa a
commercializzare pannelli fotovoltaici :) ;

2) personalmente, non so se capita solo a me, sento che dell'argomento ne
parlano tutti: parenti, amici, colleghi d'ufficio, gente sull'autobus,
governo cinese, etc. e tra questi molti effettivamente finiscono per
realizzare qualcosa di concreto.

Saluti,
Aleph




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Received on Wed Nov 28 2007 - 09:46:18 CET

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