Io ho sempre inteso la questione, in modo probabilmente troppo
superficiale, nel senso che un osservatore o strumento macroscopico
"classicizza" (mi si perdoni il termine) il comportamento di una
particella rendendo impossibile l'osservazione di fenomeni prettamente
quantistici. Al tempo della tesi lessi un articolo interessante dove
si citava l'interpretazione di Ehrenfest, che da quel che ricordo era
molto elegante.In particolare il teorema � interessante:
http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_di_Ehrenfest Se consideriamo che
un osservatore o strumento macroscopico interagendo con una particella
ne aumentano a dismisura gli stati accessibili su cui mediare si
comprende meglio l'interpretazione di Copenhagen, se poi si valuta che
un osservatore intelligente � per forza macroscopico (il cervello �
grossetto), � valida anche la questione sull'intelligenza...
(quante castronerie ho detto in poche righe?)
Received on Thu Oct 18 2007 - 16:50:35 CEST