Re: Vuoto

From: Piercarlo <ramukreip_at_yahoo.it>
Date: Sun, 19 Aug 2007 22:40:49 +0200

cometa luminosa <a.rasa_at_usl8.toscana.it> wrote:

> Si sono poi fermati, perch� non sono riusciti a risolvere
> l'enigma.

Oh... e come mai? :-)
>
> Pensa comunque che: De Broglie credeva nelle onde, Schrodinger credeva
> nelle onde, Einstein credeva nelle particelle, per� non credeva nella
> MQ!

Questo � inesatto. Einstein non credeva alla MQ cos� come era "venduta"
da Bhor. Il suo problema non era "digerire" la MQ ma il principio di
indeterminazione. E, francamente, non me la sento di dargli torto.
Il principio � inscindibile dalla MQ perch� di fatto *�* la MQ; ma
questo non lo rende, se mi posso esprimere cos�, esteticamente pi�
appagante. Il fatto che il convento non passi altra minestra non
significa che si sia pure costretti a dire che � buona.
All'epoca, semplicemente, Einstein non era convinto che quella fosse
l'unica minestra disponibile e ha continuato a cercarne un'altra. Sono
anche convinto che, se tutti gli esperiemnti legati all'entanglement
discesi dal famoso paradosso EPR da lui proposto si fossero svolti con
lui vivente, avrebbe sicuramente cambiato idea.
E'solo una sensazione personale, ovviamente... ma credo che si possa
ritrovare una parte delle ragioni dell'ostilit� di Einstein nei
confronti della MQ cos� come proposta da Bhor, nel fatto che, dal suo
punto di vista, non erano stati fatti esperimenti sufficientemente
autorevoli da buttar a mare la forma mentis del fisico classico. I
risultati degli esperimenti di entanglement, secondo me, hanno
quell'autorevolezza che Einstein trovava manchevole negli esperimenti
dell'epoca (anni trenta, periodo in cui Einstein aveva suppergi� 50
anni, aspetto di cui va tenuto debito conto: anche i rivoluzionari
invecchiano e si irrigidiscono).


> Per quanto riguarda Heisenberg, ed un fisico contemporaneo, David
> Park, ecco che cosa scrive nel suo libro:

> "Introduction to the Quantum Theory" - David Park - Third Edition -
> pag.55:
>
> <<Consider, for example, the two-slit experiment....The size of the
> pattern depends on the separation between the slits. If a particle is
> a thing, one would like to say that it goes through one slit or the
> other, but if it goes through one slit, how does it know the slit
> separation? And if it goes through both, what is the number that tell
> where it is? On the whole, physics makes more sense if we do not
> regard photons and electrons as things. As Heisenberg wrote (1959, p.
> 80),
>
> "The invisible elementary particle of modern physics does not have the
> property of occupying space any more than it has properties like color
> and solidity. Fundamentally, it is not a material structure in space
> and time but only a symbol that allows the laws of nature to be
> expressed in especially simple form."
>
> In this view, the indeterminacy relations are a tax we pay for using
> classical terminology where it is not really applicable>>

Mi chiedevi di segnalarti qualcosa di MQ non comprensibile in termini di
buon senso. Provaci con questa... ;-). Mi pare che anche Feynman, non mi
ricordo pi� dove, abbia detto che assistere all'esperimento delle due
fenditure era cruciale per rendersi conto di quanto la MQ fosse
fondamentalmente irriducibile al senso comune.

> Per quanto mi riguarda, l'enigma del dualismo � gi� risolto, perch�
> sono fermamente convinto che tutte le propriet� corpuscolari si
> potranno, in futuro, spiegare nell'ambito del solo paradigma
> ondulatorio. Ma naturalmente, questa � solo una mia idea.

Probabilmente esistono fisici altrettanto fermamente convinti dell'esito
opposto! :-). Sto a guardare che succeder�! ;-).

 
> > Questo perch� di fatto a tanti potrebbe non interessare affatto *cosa fa
> > la fisica* (altrimenti se la studierebbero per proprio conto; cosa che
> > d'altra parte fanno in molti come passatempo), ma piuttosto *cosa fanno
> > i fisici*, in particolare come funziona la loro mente e come
> > costruiscono il loro modo di osservare e interagire con il mondo *nel
> > loro campo specifico*. Per fare questo ho solo due possibilit�: o mi
> > metto a fare l'antropologo (la tentazione c'�...) e mi studio gli
> > scienziati alla stregua di trib� nella savana, cio� tramutandoli da
> > indagatori di fenomeni in fenomeni da indagare, oppure... chiedo a loro
> > di spiegare a me cosa stanno facendo, come lo stanno facendo e perch� lo
> > stanno facendo e lo stanno facendo in quel modo.
>
>
> Non la vedrei cos� complicata. Basta applicare le equazioni. Poi,
> ognuno ci pu� mettere la propria interpretazione, ma le equazioni che
> applica non cambiano.

Certo, come basta usare le lance e i coltelli per andare a caccia di
animali da mangiare. Ma lance e coltelli chi li ha inventati? Perch�
sono stati inventati cos�? Sono nati di botto gi� pronti e funzionali,
oppure sono il risultato finale di una pi� o meno lunga serie di
tentativi ed errori? In effetti devo aggiungere che "l'antropologo" di
cui sopra, in questo frangente deve essere anche un buon storico...
 
Ciao
Piercarlo
Received on Sun Aug 19 2007 - 22:40:49 CEST

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